Gianluca Mancini sempre più leader della difesa assieme a Smalling. E a proposito dell’inglese che ha il contratto in scadenza nel 2023, si sbilancia: «Se il prossimo anno giocherò ancora con lui? Spero e penso di sì». Sulla partita di domani contro il Salisburgo: «Una guerra. Sarà da lottare su tutti i palloni, dare qualcosa in più, cercare di sbloccarla subito e portare tutti dietro cercando di passare il turno». Ecco la conferenza stampa integrale.
Che partita si aspetta domani?
«Una guerra.
Se la Roma riuscirà a passare il turno sarà un’impresa o avrà fatto il suo dovere?
«E’ una partita importante perché giochiamo in Europa ed è importante per la qualificazione. Se la Roma vince passiamo il turno e siamo concentrati per le prossime. Non c’è dà tappezzare la città per un ottavo. Vogliamo continuare in Europa League».
Ha lavorato sull’aspetto disciplinare?
«Ho guardato le statistiche e tutti i cartellini gialli che ho preso mi hanno fatto saltare le partite. Ho lavorato su me stesso cercando di prenderne di meno e guardando le partite dell’anno scorso ne ho presi in maniera stupida. Poi anche il mister mi ha aiutato a gestire alcune situazioni. Ci stanno degli alti e bassi in una stagione, il rendimento va in base alla squadra, al lavoro quotidiano, al tempo passato insieme. Una serie di cose che ti portano a rendere meglio. Ci sono degli alti e bassi che ogni calciatore ha, ma bisogna essere bravi e restare concentrati».
Che rapporto c’è con i suoi compagni di reparto Smalling e Ibanez? Si aspetta di giocare ancora con Smalling?
«È uno spogliatoio eccezionale, ci vogliamo bene e lavoriamo tutti i giorni al massimo delle nostre potenzialità. Giochiamo da tanto insieme noi tre, ma c’è anche Kumbulla che è eccezionale, è sempre pronto quando tirato in causa. E anche Llorente che fa parte della famiglia dei difensori. Giocare insieme da tanto tempo aiuta a capirci, a comprendere i difetti e pregi di un compagno. Non è solo la parte difensiva della Roma, ma anche gli attaccanti e tutta la squadra si sacrificano in difesa. Smalling? Spero e penso di sì».
Mourinho ha parlato dei fischi dello stadio, nello spogliatoio è arrivata questa percezione?
«Il mister si riferiva a Bove che è giovane e sta facendo le prime partite in una piazza importante. Se noi sentiamo lo stadio come è stato l’anno scorso e quest’anno presente in casa, è un aiuto, dà forza ed è un giocatore in più. L’Olimpico quando è concentrato è bello e si fa sentire. Lo faceva a me da avversario. Io quando gioco sono concentrato su quello che faccio in campo, quindi se ricevo fischi o mi viene detto qualcosa non la sento. Spero che lo stadio ci dia una mano e sia una spinta in più».
La vittoria con il Verona vi ha portato l’equilibrio giusto?
«Era importante per il campionato. Domani c’è un turno a eliminazione contro il Salisburgo, siamo carichi e bisogna ribaltare il risultato per andare avanti. Noi abbiamo sempre lo stesso equilibrio, anche quando perdiamo».