Lazio: Lazzari, la svolta a destra di Inzaghi che ha aperto la porta dei sogni

Lazio: Lazzari, la svolta a destra di Inzaghi che ha aperto la porta dei sogni
di Valerio Cassetta
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Lunedì 20 Gennaio 2020, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 09:45
Doveva essere il rinforzo per la Champions. Potrebbe diventare l’uomo in più per lo scudetto. Corre forte sulla fascia destra, Manuel Lazzari, non solo verso l’Europa che conta. Sono oltre i 10 chilometri medi percorsi finora in campionato, (10,636 per l’esattezza). Come lui nessun altro nella Lazio, a parte Francesco Acerbi che vanta pochi metri e tanti minuti in più rispetto all’ex Spal. L’esterno 26enne per velocità e resistenza non ha rivali a Formello. Nei test risulta sempre tra i migliori e in partita adesso fa la differenza. Chiedere a Murru e Jankto della Sampdoria, usciti stremati sabato pomeriggio dall’Olimpico per averlo rincorso avanti e indietro, prima sotto la Tevere e poi sotto la Monte Mario. Dopo un avvio di stagione in sordina, Lazzari mette il turbo. L’intesa con Milinkovic c’è: il dai e vai è diventato un automatismo. Così come il feeling con Immobile, sempre pronto a sfruttare i suoi cross sul primo o sul secondo palo. 
IL GOL A GLASGOW 
Se per molti giocatori biancocelesti il momento della svolta è datato 19 ottobre 2019, giorno di Lazio-Atalanta, non si può dire lo stesso per lui. “Manu” non è in campo contro i nerazzurri, assiste dagli spalti alla rimonta dei compagni. Per accendere, una volta per tutte, i motori deve attendere quasi una settimana. E’ il 24 ottobre, fase a gironi dell’Europa League. La Lazio perde in Scozia contro il Celtic per 2-1, ma Lazzari segna il gol del momentaneo vantaggio. E’ lì che cambia qualcosa nella testa del ragazzo di Valdagno, paesino del vicentino. Lazzari acquista consapevolezza nei propri mezzi, prende fiducia e si scrolla di dosso qualche critica ricevuta a settembre. In altre parole: ingrana la marcia che permette alla Lazio di inserirsi con prepotenza nella lotta al tricolore. 
«IL MOTORINO» 
Per farsi amare da gruppo ci ha messo poco. E’ entrato in punta di piedi a luglio, ora sta diventando un punto di riferimento. Danilo Cataldi, che condivide con lui la camera durante i ritiri, ha saputo introdurlo nelle dinamiche dello spogliatoio. Chi meglio del classe ’94, nato e cresciuto con i colori biancocelesti, per fargli da Cicerone. Lo sketch della talpa, andato in scena a Riad dopo la conquista della Supercoppa italiana, viene ancora ricordato con ilarità tra le mura di Formello. Lazzari, venne preso di mira in maniera goliardica per essere caduto da solo in area della Juventus. «Forse per le buche di una talpa?», questo l’interrogativo ironico di Cataldi e Parolo. Segno che il “motorino”, chiamato così per la sua progressione, è ormai parte integrante della squadra. «Ma oggi Lazzari può circolare?» si chiedeva, scherzando, un tifoso su Twitter nella domenica ecologica della Capitale. Contro il Napoli in coppa Italia potrebbe restare a riposo. Un pit-stop prima del derby contro la Roma di domenica.
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