LA SOLITA DORMITA
Edin è uno che non solo sa giocare al calcio, ma che anche si intende di calcio, e quelli bravi li sa riconoscere: ecco perché, se fosse per lui, Elsha sarebbe sempre in campo. Non che SES nel recente passato abbia dovuto faticare più di tanto per rimediare una maglia da titolare: con Eusebio Di Francesco aveva il posto praticamente assicurato e con Claudio Ranieri, dopo qualche incomprensione iniziale e un modulo forse non adattissimo alle sue qualità, è stato costantemente presente. E pensare che nell’immediata vigilia della partita di San Siro il Faraone era entrato nella lista degli uomini in dubbio per via di un problemino muscolare (strano...): nulla di grave, però, a giudicare dalla sua convincente prestazione milanese. In linea, soprattutto nella prima parte, con quella della Roma tutta. Una squadra, finalmente. Una squadra che, nonostante tutto, continua a prendere sempre gli stessi gol. Tipo, quello sul secondo palo di testa su cross proveniente dalla corsia opposta. Una specialità di Karsdorp, per intenderci, andata in scena anche con l’olandese a casa per infortunio. Cambiano gli interpreti, ma non cambia la sostanza. E la faccenda comincia ad avere dell’incredibile, se non fosse che è credibilissima. Peccato, perché quell’errore, il solito buio in fase di diagonale difensiva, ha impedito a Ranieri di tornare nella Capitale con il bottino pieno. Il punticino serve solo a restare in scia del Milan quarto, non a entrare in Champions: ecco perché quel retrogusto di occasione perduta un po’ rimane. Il fischio finale del campionato è ancora lontano: ora è vietato perdere tempo con i rimpianti, però.
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