«Se becco chi dà la formazione ai giornalisti lo attacco al muro», quando Mihajlovic perde le staffe

Sinisa Mihajlovic
di Giuseppe Mustica
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Venerdì 4 Dicembre 2020, 17:08 - Ultimo aggiornamento: 18:52

In questo momento nessuno di noi vorrebbe trovarsi nei panni del calciatore del Bologna che spiffera tutto ai giornalisti. No, non ce lo meritiamo. L’ennesima sfuriata di Sinisa Mihajlovic è contro un elemento della sua rosa. Accusato ma ancora non trovato. Una denuncia contro ignoti quella del tecnico serbo. Ma presto si potrebbe risalire al “colpevole”. I fatti sono questi: ieri in uno degli ultimi allenamenti prima della gara contro l’Inter, Mihajlovic ha mischiato un po’ le carte, provando una difesa a tre mai utilizzata fino al momento. La seduta era a porte chiuse, quindi nessuno sui giornali stamattina avrebbe potuto riportare la notizia. Invece la possibilità del cambio modulo spunta tra le colonne dei quotidiani. E Sinisa non l’ha presa bene: «L’ho fatto apposta – ha sbottato in conferenza stampa – perché nessuno se lo aspettava e sto indagando. E ve lo giuro, se trovo quello che parla con i giornalisti lo attacco al muro e non lo faccio più giocare. C’è qualcuno di noi che parla. Ma vi assicuro che lo trovo. E, quando lo trovo, sono c… amari». Ecco perché non vorremmo essere al posto della “talpa”. 

I PRECEDENTI

Sinisa non ha mai nascosto la sua “passione”. Alcune volte sopra le righe anche. Andando a ritroso la prima che ci viene in mente è quando il serbo sedeva sulla panchina della Samp: 24 febbraio 2015, pochi istanti dopo il triplice fischio del derby contro il Genoa finito 1-1. Mihajlovic entra furiosamente in campo e si scaglia contro Vasco Regini, reo di aver regalato un calcio di punizione allo scadere su cui i blucerchiati hanno rischiato di perdere una delle partite più importanti per la città di Genova: «Non accetto questo tipo di atteggiamento» aveva dichiarato a fine partita. Dopo aver messo quasi le mani al collo del suo difensore mentre gli altri calciatori cercavano di mettersi in mezzo. Una scena “epica”. Quest’estate a Bergamo contro l’Atalanta l’accesa lite con Gasperini.

Baci e abbracci prima della partita, toni durissimi al 36’ del primo tempo: «Parla con tuoi e non rompere il c…» urla Mihajlovic verso il tecnico atalantino:«Che cosa parli con loro?». Termini ovviamente meno diplomatici di quelli scritti adesso ma che rendono comunque l’idea. Gasp, altro tipo “frizzantino” non ha certamente mancato di rispondere. Conclusione? Giallo per il tecnico del Bologna; rosso per il bergamasco con strascichi anche nel post partita. 

PROBLEMI CON LE TV

Ci sono stati due momenti, nel corso dell’anno, in cui Sinisa ha vissuto fasi calde. Entrambi con Sky. Problemi prima con Fabio Caressa dopo la clamorosa vittoria del suo Bologna – proprio contro l’Inter – in rimonta e con un uomo in meno a San Siro. «Ho guardato quella trasmissione dove tutti si tolgono la giacca, quella del piccolino marito della Parodi» ha tuonato la settimana dopo Mihajlovic «ma sembrava Inter Channel. Una vergogna.  Tutti a parlare della loro sconfitta e nessuno che ha sottolineato che la mia squadra ha fatto una grande prestazione». Infine l’ultima, contro Alessandro Bonan. Mentre si commentava la vittoria del suo Bologna contro il Parma lo scorso settembre, il conduttore lo ha bloccato perché doveva mandare in onda la pubblicità:«La mandi dopo – il “consiglio” del serbo – io me ne vado. Non puoi farmi aspettare, io me ne vado, non ho tempo per stare qui». «La prossima volta viene tu a fare il palinsesto» la replica piccata del giornalista. I rapporti con le televisioni non sono mai state il massimo: alcuni anni fa infatti prima con Bergomi e poi con Vialli ci sono stati degli accesi diverbi. Ma Mihajlovic viene amato per questo. Per la sua schiettezza e perché non ha peli sulla lingua. Non si nasconde mai e quello che deve dire lo dice senza filtri. Alcune volte esagera, vero. Ma esiste un altro nel mondo del pallone che si fa vedere veramente per quello che è? Ne dubitiamo.

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