Quello stop allo sport che ha reso diversa la domenica

Quello stop allo sport che ha reso diversa la domenica
di Massimo Caputi
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Lunedì 24 Febbraio 2020, 12:49 - Ultimo aggiornamento: 16:12
L’avversario con cui inmodo sempre più crescente siamo tenuti a confrontarci è subdolo e pericoloso. Nel giorno in cui lo sport e il calcio sono costretti a fermarsi, l’allerta generale e la consapevolezza di tutti assumonoun livello più alto. È stata una domenica complicata e controversa, con un’Italia sportivamente spezzata in due, preoccupata sull’espandersi del virus. Il nemico con cui dobbiamo combattere condiziona l’ andamento della vita quotidiana e rischia di mettere in quarantena il nostro sport, minacciando il regolare svolgimento dei vari impegni nazionali e internazionali in calendario. In un tale scenario, il caso ha voluto che a giocare ieri in campionato fossero Lazio e Roma, due squadre che, per motivi diversi, erano chiamate a dare risposte, a se stesse e agli avversari, e queste sono state convincenti. La vittoria nell’insidiosa trasferta di Genova, èun altra potente iniezione di fiducia per una squadra che sprigiona energia e consapevolezza.
Più gioca e più si mostra forte e solida, neanche le assenze come quella di Acerbi la scalfiscono. Inzaghi indovina ogni mossa, tecnica e psicologica, la Lazio sa leggere con lucidità lo svolgimento della gara, intuisce quando aggredire e spingere o quando attendere e poi colpire. Dopo tre sconfitte consecutive e il poco confortante successo in Europa, laRomaha dato confortanti segnali di ripresa. I giallorossi sono stati più coraggiosi e compatti, proprio comechiede Fonseca. E’ presto per dire se il peggio sia alle spalle,macon il Lecce i calciatori con il loro atteggiamento e il tecnico con le scelte tecniche e tattiche, hanno dimostrato di avere capacità importanti e che non è poi così tutto da buttare.
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