Il calcio in pressing sul governo: la serie A usa l'arma della Spagna, la Figc punta al dialogo

Il calcio in pressing sul governo: la serie A usa l'arma della Spagna, la Figc punta al dialogo
di Emiliano Bernardini
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Mercoledì 29 Aprile 2020, 07:30

Tutti vogliono mettere il cappello sulla ripartenza della serie A. Questione di consensi. Soprattutto futuri. A qualsiasi livello. Da Palazzo Chigi, alla Lega passando per via Allegri. Una battaglia senza esclusione di colpi. Ora è un tutti contro tutti. Dopo lo scontro rovente di lunedì sera con la serie A, il ministro dello sport, Spadafora è tornato a parlare: «La prudenza è ciò che lascia ancora uno spiraglio alla possibilità di ripresa: l’alternativa è chiudere come ha fatto la Francia». Un bell’assist lo stop della Ligue 1. Già, ma la Liga il 4 riparte. Poi non ha risparmiato una stoccata parlando di «illazioni di qualcuno che aveva detto che c’era stata un accordo sulla data di ripresa del campionato. Nulla di più falso, è il solito vizietto di qualche presidente di mettere in giro menzogne e falsità per fare pressioni sul governo. Questi metodi non funzionano». Chiaro il riferimento a Lotito che al Tg2 ha voluto rimarcare: «Dpcm illogico. Così avremo Immobile e Dzeko a Villa Borghese. Se il calcio non dovesse partire avremmo danni irreparabili». Il presidente della Figc, Gravina che dopo aver incassato diversi colpi, invece, ha cambiato strategia d’attacco. E’ sceso sul campo degli “avversari” non concedendo più “scuse”. si è reso disponibile anche ad una revisione del protocollo medico con la supervisione della Fmsi. Il presidente del Coni, Malagò ha dato la «piena disponibilità». Ed è stato sempre lui a spegnere le fiamme fatte divampare ad arte da qualcuno in Lega sottolineando che le «fughe in avanti sono dannose». In realtà mercoledì 22 il numero uno di A, Dal Pino aveva chiesto a Spadafora date per gli allenamenti e per il campionato. Risposta: «Se ci saranno le condizioni ve lo comunichiamo anche prima del Dpcm». Parlando solo degli allenamenti. Le date ancora non ci sono. La ripartenza della Spagna però è un traino che la serie A vuole sfruttare al massimo.

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STOCCATE A INTER E JUVE
Il numero uno federale, Gravina vuole tornare in campo e ora prova la carta del dialogo ma deve guardarsi le spalle anche da chi dovrebbe sostenerlo nella battaglia. I presidenti continuano ad essere spaccati. Ma chi è per lo stop che garanzie future ha? Lo scontro più acceso è tra Lotito e Marotta. Sullo sfondo c’è sempre la figura di Agnelli. Il dg nerazzurro, sotto la spinta del tecnico Conte, è per lo stop. La Juve non si espone. Ieri anche de Ligt ha lasciato l’Italia. «Juve lungimirante, almeno loro all’estero si sono allenati...» l’affondo del portavoce laziale Diaconale. Calciatori che ieri come categoria sono scesi in campo definendo «discriminatoria e illogica la scelta della differenziazione degli allenamenti. In serata Spadafora ha avuto un lungo colloquio con il presidente dell’Aic, Tommasi per spiegare che «non c’era altra scelta» dopo le stringenti indicazioni del comitato tecnico scientifico. Intanto venerdì è prevista un’Assemblea di Lega infuocata. Tema diritti tv. I soldi potrebbero non arrivare. La causa è già pronta. 

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