A Bergamo c'è profumo di Londra: Atalanta squadra da Premier

La festa dell'Atalanta dopo la vittoria contro il Genoa
di Gianfranco Teotino
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Lunedì 13 Maggio 2019, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 19:02
È la più inglese delle squadre italiane e, con i tempi che corrono, probabilmente è proprio per questo che è a un passo dall’impresa più sensazionale della sua storia: la qualificazione alla Champions League. Come una squadra inglese, l’Atalanta gioca un calcio fatto prevalentemente di intensità, ritmo, velocità, aggressività, spinta continua. Come una squadra inglese, l’Atalanta ritiene fondamentale il settore giovanile. Come una squadra inglese, l’Atalanta investe in infrastrutture: si è appena comprata lo stadio di Bergamo e ha già avviato i lavori di rifacimento. Come una squadra inglese, l’Atalanta non ritiene la Coppa nazionale un obiettivo di ripiego. No, la Lazio non può sperare di trovare mercoledì sera avversari distratti dalle ultime due giornate di un campionato irripetibile. Gli uomini di Gasperini hanno testa e gambe a posto. Altro che. Non perdono dal 23 febbraio, sul campo del Torino. Da quel giorno, tre pareggi e otto vittorie, le ultime quattro consecutive. A coronamento di una rimonta che ha dell’incredibile. Non tutti ricordano che, scioccata dalla sfortunata eliminazione nei preliminari di Europa League, l’Atalanta aveva cominciato la stagione piuttosto male: dopo otto giornate era quartultima a quota 6. Poi è decollata: da allora soltanto la Juventus ha fatto più punti.

SOLIDITÀ
Ha via via acquisito una solidità persino in contrasto con la carta d’identità: in Serie A solo Fiorentina, Sassuolo e Udinese hanno un’età media più bassa. Eppure, nei tre anni di Gasperini la fisionomia della squadra è molto cambiata: sabato in partenza c’era in campo un unico italiano, il portiere Gollini, e fra i titolari soltanto altri due, Mancini e Masiello, trovano spazio con una certa frequenza. I giovani italiani usciti dal vivaio, e che lo stesso Gasperini ha contribuito a valorizzare, sono serviti a realizzare le plusvalenze necessarie a costruire questo gruppo eccezionale. Dal 2006 a oggi, i vari Montolivo, Padoin, Gabbiadini, Bonaventura, Baselli, Grassi, Caldara, Conti, Bastoni e Gagliardini hanno garantito oltre 100 milioni di plusvalenze. Se a queste si aggiungono le operazioni fatte con altri giocatori che l’Atalanta ha scoperto, anche se non allevato (Kessie, Cristante,,,), si capisce come il mercato garantisca al club di Percassi mediamente il 30% del suo fatturato. Ora il valore aggiunto è Gasperini, con il suo calcio fatto di inserimenti e sovrapposizioni continue, con difensori che partecipano alla manovra (pure i difensori centrali) e contribuiscono in modo consistente al cospicuo bottino di reti (miglior attacco del campionato, più gol della Juventus). In un crescendo rossiniano. L’Atalanta magari parte piano, ma poi cresce sempre: ha segnato il 64,3% dei suoi gol nei secondi tempi. Attenzione, perciò a evitare i tempi supplementari…
 
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