Serie A, Giacomelli, Di Bello e Rocchi: che confusione tra giallo e rosso

Serie A, Giacomelli, Di Bello e Rocchi: che confusione tra giallo e rosso
di Roberto Avantaggiato
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Lunedì 21 Gennaio 2019, 14:09 - Ultimo aggiornamento: 14:36

ROMA Paolo Mazzoleni in campo dopo un solo turno di stop, Koulibaly in tribuna a guardare Napoli-Lazio perché i turni di stop sono stati due. Il calcio a volte sa essere crudele in alcune sue scelte, casuali o volute che sianno e che danno l'idea di voler usare due pesi e due misure. Per carità, quella dell'arbitro di Bergamo e dei suoi errori, è diversa da quella del difensore del Napoli e del suo applauso. Ma messe in parallelo, inducono comunque a riflettere. Perché Mazzoleni, nel mirino per l'arbitraggio di Inter-Napoli (con espulsione di Koulibaly e i buu non sentiti) sabato è tornato in campo, dimostrando di non aver ritrovato la forma che dovrebbe accompagnarlo fino alla porta d'uscita al termine di questa stagione. Il rigore non visto sabato alla Dacia Arena in Udinese-Parma è un errore (per fortuna corretto dalla Var) che da un arbitro internazionale non ci si aspetta. E che evidenzia come Mazzoleni, dopo aver toccato il picco in avvio di questa stagione, sia in forte calo.
Anche un altro internazionale, ma questo più giovane e tutt'altro che in uscita, che è Di Bello di Brindisi, ha detto di non attraversare un buon momento. La gestione dei cartellini e della gara in genere, ieri al Franchi di Firenze, è stata alquanto problematica. Perché se il rosso a Ednilson per doppio giallo, al tirar delle somme ci sta, mancano i secondi gialli ad altri due calciatori: Milenkovic, sempre della Viola (fallo da dietro su Caprari sicuramente imprudente) e Ramirez della Samp. Una gestione che ha pesato sul match, che ha mostrato evidenti segnali di nervosismo nel finale, dove Di Bello non ha mostrato polso fermo. Un uso sbagliato (e incomprensibile) dei cartellini lo aveva fatto registrare anche Giacomelli, sabato pomeriggio all'Olimpico, dando il via ad un turno di campionato che non ha certo il segno positivo per la classe arbitrale. Il triestino ha confermato la sua apatia a estrarre i cartellini anche in situazioni basilari per le regole arbitrali (l'uscita di Sirigu in occasione del calcio di rigore, per esempio). Il che fa sorgere una domanda: ma per caso all'interno dell'Aia è stato istituito un premio per l'arbitro che ammonisce di meno e al quale Giacomelli ambisce? Anche Rocchi, a dire il vero, scambia il giallo per il rosso (i due ad Acerbi convincono poco) e in alcuni casi al San Paolo gli è pure mancato il necessario supporto del Var su un paio di entrate arancioni.

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