Mondiali di basket, via alla seconda fase: Italia contro Serbia e Portorico

Azzurri inseriti nel gruppo I

Mondiali di basket, via alla seconda fase: Italia contro Serbia e Portorico
di Marino Petrelli
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 30 Agosto 2023, 19:36 - Ultimo aggiornamento: 20:12

Le vittorie di Serbia e Portorico hanno definito la classifica del gruppo I ai Mondiali di basket e, di conseguenza, il nuovo girone che vedrà protagonista l'Italia. Il gruppo I sarà composto da Repubblica Dominicana e la stessa Serbia a 6 punti, Italia e Portorico a 5 (la Fiba assegna un punto a chi perde). Si comincia subito contro la Serbia, venerdì 1 settembre alle ore 10, poi domenica 3 la sfida contro Portorico sempre alla stessa ora. La partita contro i balcanici è già decisiva per il passaggio ai quarti di finale, una vittoria garantirebbe, battendo anche i portoricani, una buona speranza di passare il turno. In caso di sconfitta, azzurri eliminati con una partita di anticipo, dando per scontata la vittoria della Repubblica Dominicana contro Portorico.

In caso di arrivo a pari punti tra due squadre, valgono gli scontri diretti.

In caso di arrivo a pari punti tra tre squadre, classifica avulsa con differenza canestri complessiva negli scontri diretti. Pertanto, vincere entrambe le partite potrebbe anche non bastare, serviranno due vittorie con largo margine per avere una differenza canestri favorevole. Poi si vedrà.

Mondiali di basket, Italia contro Portorico e Serbia: dove vederla, date e orari

"Serbia connection"

La sfida contro la Serbia è diventata un classico europeo e l'Italia ha quasi sempre vinto, almeno negli ultimi tre anni. Nel 2019, al primo turno dei mondiali la nazionale allenata da Meo Sacchetti fu sconfitta 77-92, tenendo testa per quasi 35 minuti ai fortissimi avversari. La sconfitta non pregiudicò il passaggio al secondo turno, ma anche in quel caso, come adesso, l'Italia arrivó con due vittorie e una sconfitta e non riuscí nell'impresa di battere la Spagna nella seconda fase. Decisamente diversa la storia nel 2021 e 2022. A giugno 2021, un anno dopo rispetto al calendario previsto e poi rinviato per il Covid, l'Italia ha compiuto l'impresa di andare a vincere a Belgrado conquistando la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo, dove poi arrivó quinta. Stesso risultato lo scorso anno a Berlino, vittoria per 94-86 e passaggio ai quarti di finale. In quella magica notte berlinese Spissu, Fontecchio e Melli furono i dominatori. Fa ben sperare per la partita di venerdì. L'Italia ha infine sconfitto la Serbia anche venti giorni fa al torneo dell'Acropoli ad Atene. 

Insomma, gli ingredienti per una grande partita ci sono tutti. L'Italia ha chiuso con una vittoria sulle Filippine (703 mila spettatori su Rai Due e uno share del 6,6 per cento) giocando una buona partita, mandando sei giocatori in doppia cifra e ritrovando il tiro da tre, con il 41 per cento. Ma attenzione: la Serbia attuale, senza Jokic e Micic, si è compattata intorno ad altri campioni, Bogdan Bogdavovic, Milutinov e Nikola Jovic su tutti, e ha dominato il proprio girone con tre vittorie di ampio margine e una prova di forza di squadra molto solida. Per intenderci, è seconda in tutto il mondiale per punti segnati, 104.7, è terza per percentuale al tiro da due, 67% da due, prima in quella da tre con 44.7% da tre e nella valutazione di squadra con 104.7. Numeri mostruosi, ma alla palla a due tutto si azzera.

 

Gli altri gruppi

Definiti anche gli altri gruppi. Nel J vanno gli USa e la Lituania con 6 punti, Montenegro e Grecia con 5. Il gruppo K è stato già definito il più forte: Germania e Slovenia con 6, Australia e Georgia a quota 5. Il gruppo L, infine,  racchiude Spagna e Canada a 6, Lettonia e Brasile a quota 5. Anche questo è un gruppo non semplice, sarà interessante e piacevole assistere a Spagna contro Lettonia, ovvero Sergio Scariolo contro Luca Banchi. La scuola Italiana degli allenatori a confronto, sperando che a passare il turno sia anche, o soprattutto, un terzo allenatore italiano. È chiaro a tutti di chi stiamo parlando, venerdì servirà il contributo di tutti per fare (ancora) la grande impresa

© RIPRODUZIONE RISERVATA