Il paradosso di una Roma costruita per offendere, è che la difesa sta diventando tra quelle più affidabili del campionato. Nelle ultime nove partite, i gol incassati sono stati solamente cinque, di cui tre in campionato e i due subiti con lo Slavia Praga. Un reparto che in realtà non è nemmeno quello titolare per via dell'assenza di Smalling da ormai due mesi e mezzo. Un'anomalia considerando che è fermo per una tendinite al tendine rotuleo curabile nel giro di 20/30 giorni al massimo.
Il ritorno di Smalling
L'inglese, salvo miracoli, non tornerà disponibile dopo la sosta, ma potrebbe rientrare i primi giorni di dicembre contro Sassuolo o Bologna.
La svolta, sì alle terapie mediche
La scorsa settimana la svolta, dopo la risonanza magnetica alla clinica Villa Stuart. Ora ha accettato di sottoporsi a delle terapie mediche che possono risolvere il problema nel giro 15/20 giorni. Le stesse che hanno aiutato Dybala a superare la lesione distrattiva al collaterale mediale in meno di mese. Mourinho, intanto, deve fare di necessità virtù e schierare sempre gli stessi tre centrali: Mancini, Llorente e Ndicka. Quando uno di loro sarà indisponibile (l'ivoriano ad esempio a gennaio dovrà giocare la coppa d'Africa) per infortunio o squalifica, Cristante dovrà arretrare in difesa. All'appello manca anche Kumbulla reduce da una lesione al legamento crociato, il rientro è previsto entro metà dicembre. La difesa, dunque, è tornata ad essere il fiore all'occhiello della Roma. Dopo le prime giornate in cui ha incassato sei reti in tre partite, lo Special One è riuscito finalmente a registrarla. Complice soprattutto l'atteggiamento più accorto e meno spregiudicato di tutta la squadra. Inoltre, quando è necessario gli esterni aiutano nella copertura: più che un 3-5-2 ormai la Roma si schiera con il 5-3-2.