In effetti il cronometro al primo intermedio gli dava 29 centesimi di ritardo sull'austriaco Mayer - il Superg di Bormio era stato sinora storicamente una gara riservata ai successi austriaci - che era al comando. I centesimi solo calati poi a 4 ma poi sono diventati ben 33 e pareva impossibile recuperarli nei grandi curvoni in vista del traguardo dove la forza centrifuga è terribile .
Ma la forza fisica di 'Dommè ed il i suoi 100 chili uniti alla grandi capacità di scivolatore lo hanno fatto volare sino alla vittoria: un centesimo di secondo davanti a Mayer, soli 24 centimetri di distacco. Poi è cominciata la lunga attesa nel timore che, come accade a volte in questa disciplina soprattutto su una pista dal fondo perfetto e sempre più illuminata dal sole, qualche atleta dalle retrovie potesse fare il colpo della vita. «La Stelvio è una pista durissima, difficile che richiede tutte le caratteristiche di un velocista. Servono - ha spiegato ancora Paris - coraggio, tecnica ma anche molta testa per sapere dove si può' e si deve spingere di più'. Ma adesso penso già alle prossime gare». E tra queste c'è la mitica Streif di Kitzbuehel dove Paris ha vinto già tre volte come a Bormio e ci sono le gare mondiali di febbraio ad Aare.
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