Mostra del Messaggero per i 145 anni, il viaggio delle stelle: Verdone, Brilli, Lundini

Aperta la mostra per i 145 anni del nostro giornale: durerà sette giorni. Vip e tanti lettori in visita alla sede​

Mostra del Messaggero per i 145 anni, il viaggio delle stelle: Verdone, Brilli, Lundini
di Valeria Arnaldi
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Martedì 13 Giugno 2023, 23:49

C’è chi, appassionato di storia, anche – ma non solo – della città, si è fatto il selfie davanti a questa o quella pagina dei decenni passati. E chi, programma di appuntamenti alla mano, si è presentato con foto da far firmare ai molti ospiti noti, da Carlo Verdone a Nancy Brilli e tanti altri. Chi ha dibattuto su quale delle pagine del quotidiano, dal 1878 a oggi, far stampare, tra quella del giorno del compleanno – le più richieste – quella dell’allunaggio o magari quelle degli Scudetti di Roma e Lazio. E chi è rimasto incantato dai video sugli schermi visibili dalla strada. Il maltempo non ha arrestato i tanti romani appassionati e curiosi, che ieri, hanno varcato la soglia della sede de “Il Messaggero”, in via del Tritone. In occasione delle celebrazioni per i 145 anni di storia del quotidiano, il palazzo è stato aperto alla città, con una mostra di alcune delle prime pagine più significative, dalla primissima, datata 16 dicembre 1878, alla morte di Garibaldi, dal primo uomo sulla Luna – esposta anche al Moma di New York - a Carlo d’Inghilterra re. E non solo. A raccontare Urbe e quotidiano è stato previsto un articolato calendario di talk, che, fino al 19 giugno, vedrà alternarsi più personaggi in una serie di videotalk, trasmessi anche in diretta sul sito

#IlMessaggero145, porte aperte in via del Tritone: mostra delle prime pagine storiche e possibilità di stampare quella del proprio giorno di nascita

L’INAUGURAZIONE 

A tagliare il nastro, ieri, alle 12, è stato Valerio Lundini, che, dopo una visita all’esposizione – forte la curiosità per la storica linotype nell’atrio – ha lasciato il suo “segno”, un autoritratto in stile fumetto, sul wall per gli ospiti.

Poi, la videointervista con il vicedirettore Alvaro Moretti. «“Il Messaggero” per me è sinonimo di giornale. Alcune di queste pagine storiche le ho viste ristampate: quella dello sbarco sulla Luna è incorniciata in più case di amici», ha confessato. «Parlo spesso male di Roma, ma mi accorgo che i suoi difetti sono i miei». Alle 13.30, l’arrivo di Carlo Verdone, accolto da Azzurra Caltagirone. «È stato proprio sulle pagine de “Il Messaggero” che ho imparato a leggere il quotidiano», ha raccontato Verdone, «Era mio padre a portarlo a casa. E sono rimasto fedele alla testata. Per me è una bussola. Ricordo ancora, sulle sue pagine, la prima recensione a uno dei miei spettacoli, all’epoca dell’Alberichino: era molto positiva, incoraggiante». Sarebbe stato il primo di una serie di successi – e articoli – nel corso degli anni. «Quello che fate qui è un lavoro importante», ha proseguito, «bisogna raccontare la città, anche le magagne, per sollecitare una maggiore cura». 

 

IL FIUME

A dare voce a Roma, nel pomeriggio anche i vertici di alcuni circoli sportivi storici, il vicepresidente del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo Mario Luciani, il presidente del Circolo Canottieri Aniene Massimo Fabbricini, il presidente del Circolo Canottieri Roma Paolo Vitale e quello del Circolo Canottieri Lazio Raffaele Condemi, nonché il presidente del Tennis Club Parioli Paolo Cerasi, intervistati da Ernesto Menicucci. Obiettivo, offrire punti di vista inusitati sulla città, dal fiume, suo “cuore”. «Il Tevere è un tesoro che va preservato». La Roma dello sport – e dei campioni – ha avuto come voci Sebino Nela e Nando Orsi in dialogo con Alessandro Angeloni e Alberto Abbate. «“Il Messaggero” a Roma è un po’ un’istituzione», ha rimarcato Orsi. «Amo il quotidiano di carta, lo compro sempre», ha aggiunto Nela. 

LA ROMANITÀ

Spettacolo e sguardi al femminile con Nancy Brilli, intervistata da Barbara Jerkov. «Il mio primo spettacolo a teatro è stato Se il tempo fosse un gambero, con Enrico Montesano, al Sistina. La sera della prima, Garinei ci portò ad aspettare l’uscita de “Il Messaggero”. Eravamo tutti pronti, con lo champagne», ha rammentato. E poi, «Non dormo e certe volte, esco e cammino per le vie di Roma, di notte. L’esperienza di vivere i Fori Imperiali, a notte fonda, dovrebbe farla ogni romano». A chiudere la giornata, l’incontro con la famiglia di Gigi Proietti, la moglie Sagitta e le figlie Susanna e Carlotta. È stata l’immagine dell’attore in una pubblicità de “Il Messaggero” degli anni Novanta ad essere scelta come simbolo delle celebrazioni. «“Il Messaggero”, per me, è una scritta che c’è sempre stata in città»,ha commentato Carlotta Proietti, che ha lavorato anche al fianco del padre nella serie Tv Una pallottola nel cuore, girata proprio nelle redazione di via del Tritone. Un ricordo commosso. E ora si pensa al Globe Theatre, da far rivivere. Oggi, gli appuntamenti continuano, con nuovi incontri ed emozioni. 

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