29 febbraio: storia, curiosità e credenze sul giorno più precario dell'anno

Il doodle di Google il 29 febbraio
di Luisa Mosello
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Lunedì 29 Febbraio 2016, 14:55 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 12:35

Un giorno che non c’era e adesso c’è. Ventiquattro ore in più da utilizzare per fare quella cosa sempre rimandata, chiamare la zia in Papuasia, iniziare la dieta che poi domani si smette…Quella di oggi è una data da annotare sull’agenda e poi cancellare fino al 2020. Perché come è noto il 29 febbraio, simbolo dell’anno bisestile ci viene a trovare ogni quattro anni. Poi se ne torna zitto zitto negli anfratti dei calendari dove rimane in stand by per un bel po’ di tempo. E per questo in tanti sembrano darsi da fare per approfittarne e sfruttare in pieno queste ore in più. Ad esempio lanciando in rete un sondaggio per chiedere e suggerire le maniere per impiegarle al meglio e non perdere questa occasione fra ironia e buoni propositi. Anche Google ha preso il giorno al balzo e lo ha inserito nel doodle con un coniglietto ospite precario che salta in mezzo agli altri due compagni che altro non sono che i suoi vicini di data assunti a tempo indeterminato, ovvero il 28 febbraio e il 1 marzo. Lui infatti è proprio frutto di un salto perché per il calendario gregoriano esiste l’anno bisestile, con un’alba in più, creato perché non avvenga uno slittamento delle stagioni.


I CONTEGGI ASTRONOMICI
Mantenendo sempre 365 giorni, si accumulerebbe un  giorno di ritardo ogni 4 anni. Per essere precisi: trascorsi 365 giorni,ne  rimangono ancora 0,24219, vale a dire quasi sei ore da passare prima che la Terra torni esattamente sulla linea dell’equinozio. A conti fatti per l’esattezza dovremmo aggiungere quasi un giorno (la percentuale che manca è pari a 0,96876) che viene arrotondato a 24 ore complete. Ecco perché in alcuni periodi della storia l’anno bisestile non c’è: accade quando quei 10 minuti annuali che rimangono dalla compensazione si sommano e vengono tolti dal conteggio.
Il 29 febbraio per la sua particolarità è stato anche scelto come data simbolica per celebrare la Giornata mondiale delle malattie rare. E a Bologna si festeggia l'Error Day.

 LA STORIA
Già nel calendario Giuliano gli anrichi romani avevano capito che fosse necessario aggiungere un giorno per regolare le stagioni: lo facevano dopo il 24 febbraio cioè nel sexto die ante Kalendas Martias, il sesto prima delle calende di marzo, che diventava bis sexsto.  Fu nel 46 a.C. che Giulio Cesare introdusse ufficialmente le nuove 24 ore per pareggiare i conti con le sei che rimanevano in più, secondo i calcoli dell'astronomo Sosigene di Alessandria.
Qualche secolo più tardi arrivò Papa Gregorio XIII che con la bolla papale del 1582 Inter gravissimas eliminò di botto tre anni bisestili all’inizio del secolo, perché con quello slittamento in avanti la Pasqua rischiava di essere celebrata in estate.
 
LE CURIOSITA'
Nel mondo anglosassone l’anno bisestile viene definito proprio “Leap year”, anno del salto. Le date dopo il 29 febbraio vengono spostate di due giorni della settimana più avanti invece di uno solo rispetto all’anno passato. Inoltre esiste una tradizione legata a San Patrizio secondo la quale il 29 febbraio le ragazze possono chiedere al fidanzato di sposarle. Se lui non accetta deve pagare un pegno, ovvero regalarle 12 paia di guanti. Uno al mese: servono per nascondere la mano della fidanzatina rimasta ancora senza anello.

LE CREDENZE
Per quanto riguarda la definizione di “anno bisesto, anno funesto” si fa risalire alla tradizione degli antichi Romani di dedicare il 29 febbraio ai defunti. E durante il Rinascimento si era convinti che i bisesti fossero nefasti per le greggi e la campagna e portassero epidemie. Ci sono anche altri detti meno conosciuti come “anno bisesto tutte le cose van di traverso”, “anno bisestile chi piange e chi stride”. Alcuni lo chiamano anno della balena perché pare che questa partorisca solo ogni quattro anni.
Fra i nati famosi di oggi c’è Gioacchino Rossini (1792) e Alessandro Farnese ( 1468) che sarebbe diventato Papa Paolo III del concilio di Trento.
Noti e meno noti, quando l’anno non è bisestile festeggiano a scelta il 28 febbraio o il 1 marzo, sotto il segno dei Pesci.

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