I gruppi ribelli
Su Twitter, Dagalo invece si è appellato alla «comunità internazionale» che dovrebbe «intervenire contro i crimini» di Al-Burhan, «un islamista radicale che sta bombardando i civili» e spera «di mantenere il Sudan isolato e lontano dalla democrazia». L'auto-investitura a paladino dei diritti cozza con il passato di Hemedti: era il comandante di una delle numerose milizie arabe note collettivamente come Janjaweed, quei famigerati 'diavoli a cavallò che il governo dell'allora autocrate Omad al-Bashir impiegò negli anni Duemila per reprimere brutalmente i gruppi ribelli in Darfur. Nel conflitto civile peraltro fu impegnato anche Burhan.