Sottomarino nucleare russo nel Mediterraneo, il «nuke sniffer» americano gli dà la caccia per cinque giorni

Martedì 7 Novembre 2023, 11:26 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 18:33

L'allarme

Un incidente tra due navi militari di due Paesi contrapposti non si sa dove può portare», è l’allarme sulla sicurezza dei nostri mari lanciato lo scorso 27 maggio dall’ammiraglio Enrico Credendino, capo di Stato Maggiore della Marina militare. «Il Mediterraneo – riflette l’ammiraglio - è oggi in equilibrio instabile per moltissimi fattori di crisi, dall’immigrazione irregolare al possibile terrorismo, fenomeni illeciti di varia natura, un grande riarmo in termini navali dei paesi della sponda sud. Poi c’è la flotta russa e questa è la conseguenza immediata della guerra in Ucraina per la nostra sicurezza: la presenza della flotta russa che non c’era. Abbiamo avuto fino a 18 navi russe in Mediterraneo, questo non rappresenta una minaccia diretta al nostro territorio, ma certamente aumenta la tensione». Credendino aveva sottolineato questa criticità già lo scorso febbraio: «Gli effetti immediati sulla nostra sicurezza della guerra in Ucraina si sono riverberati ancora una volta sul mare e sono l’aumento impressionante dei numeri della flotta russa nel Mediterraneo e nel Mar Nero a un livello che non si vedeva nemmeno ai tempi della Guerra fredda». E ancora: «Il numero di navi russe nel Mediterraneo - ha rimarcato - è cresciuto, un numero alto che non è una minaccia diretta al territorio nazionale ma aumenta tantissimo la tensione».

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