Meteo, il 2023 anno più caldo negli ultimi due secoli, record a ottobre. Copernicus: clima più umido in Europa e Nord America

Mercoledì 8 Novembre 2023, 14:27 - Ultimo aggiornamento: 17:24

Eventi estremi sempre più frequenti

Un andamento che è «destinato a cambiare per la Penisola la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli che si concentra nell'ultimo decennio e comprende fino ad ora nell'ordine il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020», secondo l'analisi della Coldiretti. L'aumento delle temperature ed il moltiplicarsi di eventi estremi,indica ancora la Coldiretti, «si abbattono su un territorio fragile in cui a causa della cementificazione e dell'abbandono l'Italia ha perso quasi 1/3 (30%) dei terreni agricoli nell'ultimo mezzo secolo con la superficie agricola utilizzabile che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari ed effetti sulla tenuta idrogeologica per la minore capacità di assorbimento dell'acqua in eccesso» Il risultato, sottolinea l'associazione degli imprenditori agricoli, «è che in Italia oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 93,9% del totale) secondo l'Ispra hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico per frane ed alluvioni anche per effetto del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, il rapido passaggio dal sole al maltempo e precipitazioni brevi ed intense». Per questo, la Coldiretti evidenzia che «l'Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell'attività nelle campagne». «L'agricoltura - scandisce - è l'attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque». Servono secondo la Coldiretti «investimenti anche grazie al Pnrr per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque con una rete di piccoli invasi, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti».

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