I GIOVANI
Intanto i giovani si allontanano, in una sorta di ribellione silenziosa: aumentano infatti gli esuli in fuga visto che sono più di 36.000 gli espatriati tra i 18 e i 34 anni solo nell’ultimo anno. La distanza esistenziale dei giovani di oggi dalle generazioni che li hanno preceduti, come spiegano dal Censis, sembra abissale: i 18-34enni sono poco più di 10 milioni, pari al 17,5% della popolazione totale, mentre nel 2003 superavano i 13 milioni, pari al 23,0% della popolazione. In vent’anni abbiamo perso quasi 3 milioni di giovani. E le previsioni per il futuro sono fortemente negative: nel 2050 i 18-34enni saranno poco più di 8 milioni, appena il 15,2% della popolazione. I giovani sono pochi, esprimono un leggero peso demografico, quindi inesorabilmente contano poco. Nell’ultimo anno gli espatriati sono stati 82.014, di cui il 44,0% tra 18 e 34 anni: 36.125 giovani che hanno lasciato l’Italia. Considerando i minori al seguito delle famiglie, 13.447, si sfiorano le 50.000 unità: il 60,4% di tutti gli espatriati nell’ultimo anno. Si fa sentire anche il peso dei laureati sugli expat 25-34enni: si è passati dal 33,3% del 2018 al 45,7% del 2021. Ad un maggior numero di laureati in partenza non corrisponde però lo stessa quota di arrivi in Italia, che si conferma ancora poco attrattiva: il saldo migratorio dei laureati appare, infatti, costantemente negativo.