Elicottero HH-212A, ultimo volo dopo quattro decenni di missioni in tutto il mondo: la cerimonia dell'Aeronautica militare

Giovedì 22 Febbraio 2024, 19:42 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 07:18

L'ultimo volo

Versione dopo versione l'elicottero poi prodotto sul licenza Bell in Italia dall'Agusta (ora Leonardo) è stato usato di giorno, di notte e in ogni condizione meteo, con visori notturni e con numerevoli configurazioni anche adatte al combattimento grazie a protezioni per l'equipaggio e all'armamento difensivo e di contromisure antimissile a guida infrarossa: in questo assetto l'HH-212A è stato schiarato anche con il contingente ISAF in Afghanistan. Un elicottero da soma, si potrebbe dire.

Come riporta la nota dell'Aeronautica militare, questo modello ha concluso oggi la sua vita operativa dopo aver volato per oltre 180 mila ore e aver contribuito al salvataggio di centinaia di persone. La cerimonia è stata presieduta dal Capo di stato Maggiore dell’Aeronautica, generale di squadra aerea Luca Goretti, ed ha visto la partecipazione del comandante della squadra aerea generale di Squadra aerea Alberto Biavati, del comandante della 1^ Brigata Aerea Operazioni Speciali, generale di brigata Riccardo Rinaldi, del comandante del 9° Stormo, colonnello Salvatore Florio, e di autorità civili, militari e religiose locali, oltre al personale dello Stormo ed agli equipaggi di volo e personale specialista che nel corso degli anni hanno operato su questo velivolo.

Nel corso di questi quattro decenni, l’elicottero è stato protagonista, insieme agli equipaggi dell’Aeronautica Militare, in numerose missioni operative oltre i confini nazionali (Afghanistan) ed in campo nazionale, partecipando a missioni di ricerca e soccorso in particolari eventi che hanno colpito la popolazione civile, come le alluvioni del Piemonte, quella di Sarno e quella in Friuli o anche a seguito del terremoto che ha colpito l’Isola di Ischia.

Il Comandante del 9° Stormo, colonnello Salvatore Florio, nel suo discorso ha ricordato gli anni di vita operativa del 212: “[…] anni in cui l’assetto dell’AM ha garantito un’eccellente affidabilità e consentito agli equipaggi che si sono succeduti nelle diverse generazioni di operare in ogni circostanza con tempestività, efficacia e massima sicurezza.”

Nel corso del suo intervento ha voluto ”dedicare un pensiero a colleghi ed amici che, in pace ed in guerra, hanno sacrificato la propria esistenza nell’esercizio della nostra professione, in servizio, nel rispetto del giuramento" “I risultati ottenuti sono stati raggiunti perché poggiati su solide fondamenta e sulla meticolosità, all’unisono, dei gesti quotidiani dei suoi equipaggi.” Ha poi concluso il Col. Florio.

“Questo è forse il miglior augurio che possiamo fare a coloro che continueranno, senza soluzione di continuità, questo difficile e silenzioso lavoro. Solo tenendo sempre presente quanto è stato fatto per arrivare fino a qui, ma rimanendo sempre concentrati sui prossimi obiettivi, potremmo raggiungere i traguardi futuri e superare le sfide che la nostra Forza Armata ci chiederà di affrontare".

Il Generale Goretti, nel corso del suo intervento, ha voluto sottolineare l'importanza di questo particolare evento: "Noi oggi salutiamo orgogliosamente una macchina che ha fatto la storia dell’Aeronautica, ma soprattutto il personale che ha reso eccezionale questo elicottero".

Riferendosi poi a tutti gli equipaggi ed il personale che hanno operato su questo elicottero ha evidenziato: "Quando c’è un’alluvione, un’emergenza, quando c’è da recuperare qualcuno, anche con il brutto tempo, voi ci siete sempre in maniera incondizionata, anche mettendo a rischio la vostra vita, perché state andando a salvare la vita di qualcun altro."

"E questo" ha poi continuato "come Forza Armata lo facciamo perché convinti che, quando c’è da salvare un nostro collega o concittadino, lo sentiamo intimamente come un nostro compito e non perché obbligati dalla legge." Il Capo di Sma ha poi concluso dicendo: "Cambiano le macchine, cambiano le persone, ma lo spirito rimane: quello spirito vincente che contraddistingue l’Aeronautica ed è stato dimostrato nel corso del Centenario. Passione, forza, gioco di squadra. Siatene fieri".

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