Cognetti: «Tagli ai posti letto e medici in fuga, dobbiamo salvare gli ospedali»

Tenta società scientifiche si sono rivolte al premier per chiedere un intervento

Cognetti: «Tagli ai posti letto e medici in fuga, dobbiamo salvare gli ospedali»
di Francesco Cognetti
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Giovedì 15 Giugno 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 13:54

«Salvare gli ospedali».

Questo è l’appello che trenta Società Scientifiche hanno deciso di indirizzare al premier Giorgia Meloni. I numeri, purtroppo, non lasciano dubbi sulla criticità della situazione: nel servizio sanitario nazionale mancano 30mila medici ospedalieri, 70mila infermieri e circa 100mila posti letto. In 10 anni, dal 2011 al 2021, sono stati chiusi 125 nosocomi, il 12%. E in soli dodici mesi eliminati quasi 21.500 posti letto. Il diritto alla salute è in grave pericolo. Il personale dipendente del servizio sanitario è diminuito di 42.380 unità (da 646.236 a 603.856) e il definanziamento della sanità ha raggiunto i 37 miliardi. La pandemia ha mostrato la debolezza del sistema e l’attuale crisi dei Pronto Soccorso non è altro che il risultato di anni di tagli e la punta dell’iceberg di un sistema ospedaliero in affanno.

LE LACUNE

Le proposte di riforma della medicina territoriale, inoltre, sono insufficienti a colmare le gravi lacune sempre più evidenti, che rischiano di compromettere la qualità dell’assistenza. I medici: oggi sono 130mila, 60mila in meno della Germania e 43mila in meno della Francia. Si assiste a un consistente esodo di medici neolaureati e specializzandi, più di mille l’anno, perché all’estero gli stipendi e le condizioni di lavoro sono nettamente migliori. In particolare, nei Pronto Soccorso la carenza di personale è quantificabile in 4.200 camici bianchi (in sei mesi, da gennaio a luglio 2022, se ne sono dimessi 600, circa 100 al mese). A fronte di ciò, sul versante economico la previsione della spesa sanitaria sul Pil per il periodo 2023-2026 registrerà già nel 2024 il ritorno al valore del 6,3% rispetto ad una media dell’8,8% dei 37 Paesi dell’Ocse e del 10% circa di Francia e Germania. Il parametro dei posti letto non deve più essere considerato statico, ma dinamico in relazione alle necessità. Dovranno essere assegnati alle singole discipline mediche e chirurgiche e calcolati sulla base dei dati di prevalenza delle varie patologie. Serve anche un investimento nelle discipline mediche. Per questo, i rappresentanti delle trenta Società Scientifiche si sono rivolti direttamente alla presidente Meloni per chiedere la completa revisione dei parametri organizzativi degli ospedali. Vogliamo far sentire la nostra voce. Servono interventi tempestivi: più risorse per assumere personale e assicurare migliori condizioni di lavoro. La crisi del sistema ospedaliero, a causa delle politiche deliberatamente anti-ospedaliere dei precedenti governi, paradossalmente ignorata dal Pnrr, è innegabile ed ha raggiunto livelli critici. Tuttavia, speriamo nelle intenzioni della presidente del Consiglio di voler cambiare l’indirizzo e i campi d’applicazione del Pnrr e riteniamo che questa sarebbe un’occasione unica per la sanità di impiegare una quantità cospicua di fondi. Non bastano, infatti, le 1.350 Case di Comunità previste dal Pnrr a risolvere i problemi della sanità, se non si affrontano i nodi centrali della crisi profonda degli ospedali e delle risorse per il reclutamento del personale. Anche l’Ocse, ricordano clinici e universitari, si è dichiarata molto preoccupata per nuove crisi sanitarie nei Paesi che investono minori risorse in sanità e per l’Italia prevede un investimento pari ad almeno l’1,4% in più rispetto al Pil 2021, che equivale ad un aumento annuo di ben 25 miliardi di euro.

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IL RISVOLTO

In questa situazione, afferma ancora il Forum, riteniamo sia impensabile distrarre personale dai nosocomi verso le strutture territoriali previste dal Pnrr, cioè Case od Ospedali di comunità. Anche Papa Francesco e il presidente della Repubblica hanno più volte dichiarato la loro viva preoccupazione, lanciando moniti e raccomandazioni per sostenere il sistema sanitario pubblico.

Ci auguriamo che il governo ascolti questi moniti ed i clinici che ogni giorno curano i cittadini negli ospedali.

*Coordinatore del Forum delle Società Scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari italiani

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