Frosinone, attende operazione all'anca da un anno e mezzo: «Non cammino e i dolori aumentano»

Frosinone, attende operazione all'anca da un anno e mezzo: «Non cammino da sola e i dolori aumentano»
di Raffaella Troili
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Martedì 11 Gennaio 2022, 20:35 - Ultimo aggiornamento: 20:52

La lunga scia del Covid su chi è malato d'altro, attende un intervento programmato, non riesce ad accedere alle cure diagnostiche. La signora Sara, 69 anni di Cassino, da ottobre 2020 attende di essere operata, «devo mettere la protesi all'anca. Avevo problemi di deambulazione e dolori nel camminare, l'ortopedico mi ha prescritto risonanza magnetica e tac, da cui si evinceva un problema all'anca. Ma è da ottobre 2020 che aspetto».

Anche lei, è rimasta bloccata dal Covid«Non possiamo intervenire subito essendo un ospedale Covid mi hanno detto all'ospedale Santa Scolastica di Cassino. Perchè erano stati sospesi giustamente gli interventi per evitare che nessuno si contagiasse. Rimandiamo tutto a febbraio marzo mi hanno detto». E cosi è stato. Però poi anche a febbraio, marzo la signora Sara ricontatta l'ortopedico e scopre che purtroppo «i reparti sono stati accorpati non possiamo ancora intervenire, se ne parlerà non prima di ottobre, novembree 2021». Così verso ottobre ricomincia a chiamare: «Momentaneamente non è possibile fare interventi programmati per la gestione della questione covid.

Si interviene solo nei casi molto gravi». 

Ma che fatica vivere così. «Per camminare ho bisogno di qualcuno che mi accompagni, la salute certo non migliora ma peggiora e bisogna stare attenti all'anca che si potrebbe spezzare, comunque peggiorare. Al privato non ho pensato, comporterebbe molti soldi, non volevo allontanarmi dalla mia città, dai miei cari, forse qualcosa avrei trovato, ma sarebbero venuti con me e avrebbe comportato altre spese, compreso il fatto di fare la riabilitazione fuori zona». E poi ognuno ha una persona di fiducia a cui si affida, diciamolo. 

«Io comprendo le difficoltà del momento, è tutto difficile, a cominciare soltanto dal poter fare accertamenti diagnostici, risonanze, tac, visite specialistiche, le liste di attesa sono infinite».

Un ritardo cronico a cui si è aggiunto il covid. Anche i malati oncologici ne stanno risentendo. Liste d'attesa insostenibili, sanitari allo stremo. 

 

Allarme che arriva anche da Francesco Cognetti, presidente della Federazione degli oncologi cardiologi ed ematologi: «Le lunghe liste d'attesa per gli interventi chirurgici non d'urgenza includono anche le operazioni dei tumori, da quello della mammella, allo stomaco, al colon. Sono interventi che vanno fatti entro 15-20 giorni e non certo dopo tre mesi e oltre, perché ne va della vita delle persone. Lo diciamo da due anni, da quando i pazienti Covid hanno riempito i letti degli ospedali, ma nessuno ci ascolta».

«Il caso del ritardo per le operazioni dei pazienti con tumore è gravissimo - aggiunge - poichè in oncologia solo il 10-20% dei casi rientra nella definizione di emergenza. Tutti gli altri ne sono fuori, si finisce nelle liste d'attesa superando ampiamente i tre mesi di programmazione mettendo a rischio di vita i pazienti».

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