Fuga dal pronto soccorso, i medici: «Basta, così va al collasso tutto il Goretti»

Fuga dal pronto soccorso, i medici: «Basta, così va al collasso tutto il Goretti»
di Vittorio Buongiorno
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Sabato 27 Maggio 2023, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 20:51

E' muro contro muro al santa Maria Goretti tra medici e azienda sanitaria sul caso del Pronto Soccorso. Come raccontato due settimane fa la fuga dei maedici dal reparto di emergenza urgenza ha mandato in tilt il funzionamento del Pronto soccorso costringendo la Asl a fare i salti mortali per coprire i turni rimasti scoperti per mancanza di medici. Undici nel solo mese di maggio e da giugno, con l'inizio delle ferie la situazione rischia di peggiorare ulteriormente. Per ora è toccato ai medici di altri reparti coprire i turni, ma ora monta la protesta. «Adesso basta, così va al collasso tutto l'ospedale» hanno detto in tanti.

Da tempo non si vedevano tutte le sigle sindacali unite in una battaglia. L'assemblea era stata convocata infatti da Anpo, l'associazione dei primari ospedalieri, da Anao-Assomed, che riunisce i medici dirigenti, dalla federazione Cimo-Fesmed che riunisce i medici ospedalieri e dalla Cisl Medici.
«Il problema l'avevamo sollevato diversi mesi fa - raccontano i sindacalisti - sottoponendo anche una lista di proposte all'Azienda sanitaria per evitare di ritrovarci in questa situazione. Purtroppo non siamo stati ascoltati».
Ieri, durante l'assemblea è emerso che l'Azienda ha affrontato il problema nei mesi scorsi con i direttori delle Unità operative complesse e che anche loro hanno avanzato proposte tese a scongiurare un'emergenza che tutti aspettavano. «A dicembre, a gennaio era ormai chiaro come sarebbe andata a finire», hanno detto diversi medici.

Tra l'altro le proposte dei sindacati e quelle dei primari erano tendenzialmente simili. Ad oggi la Asl è corsa ai ripari invitando i medici di vari reparti a coprire volontariamente i turni scoperti del Pronto Soccorso. L'unica cosa che i medici sono riusciti a "strappare" sono stati gli ordini di servizio che da una parte li obbligano, ma dall'altra li garantiscono dal punto di vista assicurativo.


«Ma così non si può andare avanti - dicono i sindacati - perché la coperta è corta e si finisce solo per sguarnire i vari reparti e ridurre i servizi offerti. E' ovvio che se fai la notte in pronto soccorso la mattina dopo non andrai in ambulatorio, e questo vuol dire solo ridurre ancora servizi che sono fondamentali per i pazienti». I rappresentanti dei sindacati alla fine dell'assemblea, molto partecipata e a tratti anche tesa, hanno annunciato che l'Asl li ha convocati lunedì per affrontare il problema. Lo scontro dunque va avanti.
 

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