Quella tra Ilaria Mazzeo padrona della cagnetta Tea, è una storia che parte da lontano. Una storia comune a tanti padroni di tanti "amici pelosi" (in questo caso cani, ndr) legati da un unico “filo” indissolubile, il loro sguardo tutt'uno con il loro l'amore incondizionato per i padroni. «Ho lavorato da sempre nell’ambito della scuola con i bambini - inizia a raccontarsi Ilaria - da almeno sei anni li aiuto nel pre-scuola, doposcuola, nei compiti e per le ripetizioni, ma ho sempre avuto un amore smisurato verso i cani che ho vicino dai miei 6 anni. Ma il colpo di fulmine verso la figura di educatrice cinofila è scoppiata due anni e mezzo fa, quando ho incontrato Tea e ho intrapeso il percorso nel centro Un lavoro da cani (di Andrea Liburdi e Paolo Cusintino in in via Cercemaggiore a Settecamini, ndr)». Il primo cane Ilaria lo ebbe quando abitava in campagna, Rocky, un meticcio enorme di 60 chili che per 13 anni fu il suo compagno di giochi, accompagnato qualche anno dopo anche dalla sua seconda amica pelosa Shanti, una golden retriver: «Dopo qualche anno insieme, Shanti rimase sola perchè Rocky a 13 anni ci lasciò, ma a farle compagnia apparve Sally un'altra meticcetta (mezza labrador) che si presentò da sola davanti la porta sempre in campagna (probabilmente era scapata da una brutta situazione), le tenne compagnia solo 15 giorni, perché Shanty a nove anni per una gravissima insufficienza renale non ce la fece (Ilaria era il secondo cane che perdeva)». Dopo Rocky e Shanty, Ilaria rivolge il suoa affetto verso Sally (che adesso ha nove anni e vive con i genitori di Ilaria) una cagnetta difficile che non è riuscita mai a relazionarsi con gli altri cani, all'epoca ricorda Ilaria, aveva segni di morsi sul corpo, il pelo consumato sul collo presumibilmente l'attrito con un collare molto stretto e calli d’appoggio sui gomiti ma Ilaria ruscì a farla diventare riprendere. E' in quel momento che andando a vivere da sola nella sua vita arriva Tea, circa due anni e mezzo fa, quella che sarebbe stata l'amica inseparabile. «E' partito tutto da un annuncio - racconta emozionandosi ancora Ilaria - c’erano dei cuccioli in campagna in mezzo al niente nel viterbese, sono andata a prenderla quando era ancora uno scricciolo di 45 giorni, l'ho trovata con 30 zecche addosso e piena di vermi probabilmente era stata svezzata a pasta asciutta e avanzi, è stata dura rimetterla in sesto ma alla fine ce l'ho fatta».
Da quel momento Ilaria ha capito la sua vera vocazione e quello che sarebbe stato il suo vero lavoro: l'educatrice cinofila: «Feci il mio corso da Paolo e Andrea, un lavoro sin da subito difficile con cani in recupero comportamentale, fobici, aggressivi però vedere la loro trasformazione e il loro reinserimento dentro casa è stata sempre una sensazione indescrivibile - continua Ilaria - da quando è arrivata Tea poi ho cambiato anche il mio progetto di vita, che fino a qualche tempo fa era quello di lavorare nella scuola avendo una prima laurea magistrale in antropologia culturale (ne sta prendendo una seconda magistrale in storia, ndr)».