Incendio a Colli Aniene a Roma, sospetti sui senzatetto allontanati dal palazzo: le telecamere potrebbero aver ripreso tutto

Spuntano le lamentele di alcuni sfollati sulle persone che nel piano terra o piano "piloty" distrutto dal rogo si erano accampatI

Incendio a Colli Aniene a Roma, sospetti sui senzatetto allontanati dal palazzo: le telecamere potrebbero aver ripreso tutto
di Camilla Mozzetti
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Martedì 6 Giugno 2023, 06:36 - Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 08:51

«Circa dieci giorni prima del rogo alcuni residenti lamentarono la presenza, vicino all'area cantiere, di alcuni senza fissa dimora che vi si erano accampati. Non riusciamo a capire cosa sia successo ma è davvero incredibile». L'amministratore di condominio del palazzo di via Edoardo d'Onofrio, mette in fila i dettagli di quanto accaduto prima che le fiamme divorassero l'edificio su ambo i lati mentre i vigili del fuoco sono ancora alla ricerca di eventuali inneschi. Possibile che qualcuno - anche accidentalmente - abbia provocato quell'incendio? In Procura è stato aperto un fascicolo per disastro, omicidio e incendio colposi ma non si può al momento escludere il dolo. E allora è necessario chiarire non solo quanto accaduto venerdì scorso intorno alle 13.30 ma andare indietro nel tempo. Cosa si muoveva intorno a questo complesso alla periferia est di Roma oltre al cantiere per il cappotto termico degli edifici? Spuntano le lamentele di alcuni sfollati sulle persone - «almeno due, tanti erano i letti attrezzati» prosegue l'amministratore - che nel piano terra o piano "piloty" distrutto dal rogo si erano accampati. I giacigli non sono spariti: nella "galleria" del palazzo adiacente a quello divorato dalle fiamme c'è di tutto con tanto di divano letto. Anche questo aspetto sarà verificato e senz'altro le immagini riprese dalle videocamere istallate al primo piano dell'edificio torneranno utili, assicurava già il Nucleo investigativo antincendio nazionale dei vigili del fuoco.

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Si tratta di almeno una telecamera puntata sul corridoio dall'angolo esterno del primo piano del palazzo e dunque potrebbe aver ripreso, laddove ci siano state, persone in movimento proprio venerdì.

Gli operai del cantiere, essendo un giorno di festa, non erano in servizio: avevano smontato giovedì pomeriggio «intorno alle 16 e avrebbero ripreso oggi (ieri, ndr)», spiega Laura Pompei, per conto della ditta che in un subappalto, la "Ombrikoi", ha preso la commessa da circa 5 milioni di euro. La Pompei ribadisce ancora come «i materiali deposti nell'area cantiere erano ignifughi e non c'erano macchinari lasciati accesi o bombole di alcun genere da cui poteva partire l'incendio». Anche il quadro elettrico di cantiere «si trova dentro alle scale e non sul piano», conclude la responsabile della società. Ma i danni sono stati enormi e oltre ai 16 feriti è morto anche un uomo. Nelle prossime ore arriveranno anche i primi responsi sui prelievi effettuati dai vigili del fuoco, a partite da quelli provenienti dal cosiddetto "naso elettronico", ovvero un macchinario che permette di prelevare volatili anche fino a un miliardesimo per risalire ad eventuali sostanze acceleratrici come solventi o benzina.

LA RELAZIONE

In una delle prime note dei vigili del fuoco, datata 3 giugno, si legge dell'intervento effettuato per «lo spegnimento dell'incendio di due palazzine a otto piani fuori terra e sottostante piano "piloty" ai civici 73 e 79. Le operazioni hanno consentito di limitare l'evento senza interessare le contigue e comunicanti palazzine ai civici 71 e 81. L'incendio è presumibilmente scaturito dal piano "piloty" dove insistono i materiali di cantiere per la ristrutturazione del fabbricato senza peraltro riuscire a risalire con esattezza alle cause scatenanti l'evento».
Intanto ieri il sindaco Gualtieri ha fatto un sopralluogo, garantendo l'assistenza ai residenti, i controlli e annunciando che alcuni sfollati del civico 81 potranno rientrare a casa.

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