Roma, «dammi i soldi o sparo»: presi i due banditi incubo dei supermarket. Sette rapine in due mesi

I carabinieri li hanno individuati grazie ai filmati di videosorveglianza dei negozi

Roma, «dammi i soldi o sparo»: presi i due banditi incubo dei supermarket. Sette rapine in due mesi
di Flaminia Savelli
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Sabato 17 Giugno 2023, 07:09 - Ultimo aggiornamento: 07:11

Rapinatori seriali che solo nel quadrante Est della Capitale hanno messo a segno sette rapine in due mesi. Il cerchio intorno alla banda si è chiuso ieri mattina quando i carabinieri della stazione di Torpignattara hanno fermato e arrestato i malviventi. A incastrare i due banditi, un 52enne romano residente all'Aquila e un 33enne romano già in carcere a Regina Coeli, sono state le immagini di video sorveglianza dei locali rapinati, tutti supermercati tra la via Prenestina e via Castelnuovo. Quindi il lungo lavoro degli investigatori che hanno ricostruito la fitta rete di spostamenti fino a incastrarli. Infine, gli accertamenti sui tabulati telefonici e quindi il riconoscimento da parte delle vittime. «Sono loro», hanno confermato davanti alle foto segnaletiche cassiere e titolari, le vittime della banda.

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LA DINAMICA

Il primo allarme era scattato il pomeriggio del sei gennaio 2022 e poi ancora il 18 al supermercato Gros di via Prenestina. I rapinatori per la fuga hanno utilizzato una moto rubata (con una targa asportata da un altro mezzo). Ancora: il 23 gennaio alla Coop di via Alessi erano sempre loro, in sella di una moto, risultata rubata. Quindi le rapine tra il 15 e il 22 febbraio al supermercato Todis di via Lusitania e infine le ultime, tra il primo e il 15 marzo al supermercato Tigre Amico di via Castelnuovo.
Il modus operandi era sempre lo stesso: i due arrivavano in moto davanti all'esercizio commerciale, travisati con mascherine e casco. Uno rimaneva fuori, con il motore acceso e pronto alla fuga. L'altro invece, entrava e sotto la minaccia di una pistola, poi risultata un giocattolo, perfetta replica di una Bruni calibro 8 priva del tappo rosso, chiedevano l'incasso ai dipendenti: «Dammi i soldi o sparo». Con il bottino in uno zaino scappava fuori dal locale con il complice che lo attendava per la fuga.
Rapine lampo, ben organizzate.

Con gli investigatori che hanno però seguito tracce e indizi che i due si sono lasciati dietro fino a individuarli. Così i carabinieri della stazione di Torpignattara, con il supporto nelle fasi esecutive, dei colleghi della compagnia di Avezzano, hanno rintracciato e raggiunto il 52enne presso l'abitazione dove era domiciliato e lo hanno condotto in carcere nella stessa cittadina in provincia dell'Aquila.

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Mentre al 33enne l'ordinanza è stata notificata nella Casa Circondariale di Roma Regina Coeli dove era già recluso. L'uomo infatti è stato riconosciuto come l'autore, prima della tentata estorsione, avvenuta a maggio del 2021, e successivamente della tentata rapina aggravata, avvenuta lo scorso 26 aprile sotto casa di un 52enne. In quel caso a inchiodare il bandito era stato l'identikit disegnato dalla vittima e le immagini di videosorveglianza.

LE ACCUSE

I rapinatori dovranno ora rispondere di rapina, riciclaggio e ricettazione. A loro carico tutta l'attività investigativa: i filmati delle telecamere di videosorveglianza, l'acquisizione e l'analisi del traffico telefonico degli indagati e infine i riconoscimenti fotografici da parte delle vittime e le indagini tecniche. Prove schiaccianti che hanno incastrato i due rapinatori seriali di Roma Est.
 

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