Gratta e vinci, l’incubo dei tabaccai di Roma: «Dammeli o ti uccido». Così si era fatto consegnare tagliandi per 10.000 euro

L’uomo, un 40enne di Latina, ha messo a segno diversi colpi armato di coltello

«Dammi i Gratta e vinci o ti uccido». Preso l’incubo dei tabaccai di Roma: si era fatto consegnare tagliandi per 10.000 euro
di Raffaella Troili
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Sabato 8 Aprile 2023, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 11:56

Per lui nessuna vincita milionaria, piuttosto le manette: preso il “ladro dei Gratta e vinci”. Il rapinatore seriale, armato di coltello, ha colpito più volte in zona Prenestino prima di essere individuato dagli agenti della Polizia di Stato che ieri hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma. Il 40enne di Latina, è accusato di rapina. Gli accertamenti degli investigatori del commissariato Porta Maggiore sono scattati in seguito a due rapine effettuate nello stesso giorno, a distanza di poche ore ai danni di altrettante tabaccherie a via Alberto da Giussano e via Malatesta in zona Prenestino e si sono concluse in breve tempo. In entrambi i casi, il quarantenne, dietro la minaccia di usare il coltello, si era fatto consegnare dai titolari degli esercizi interi pacchi di biglietti di varie lotterie istantanee Gratta e Vinci, del valore commerciale di 1.800 euro in un caso e 1.000 nell’altro, oltre a 300 euro in contanti dal primo e 500 euro dal secondo. I titolari in tutti i casi poi emersi, terrorizzati e minacciati di morte, non avevano opposto resistenza e avevano consegnato al malvivente denaro e gratta e vinci. Grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza dei negozi e di zona, i poliziotti sono riusciti a capire che l’uomo era lo stesso che aveva rapinato anche una parafarmacia, a piazzale Prenestino, colpo che gli aveva fruttato un bottino di 460 euro e un’altra tabaccheria sempre nella zona tra Pigneto e Prenestino, dalla quale era riuscito a rubare altri Gratta e Vinci per un valore commerciale pari a 10.000 euro, in entrambi i casi minacciando i titolari con un coltello.

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I PRECEDENTI Una violenta rapina era invece avvenuta a metà marzo a Marino, nel bar ricevitoria e sala giochi che si trova in via Cesare Colizza dove nella notte una banda di stranieri armati di spranghe aveva fatto irruzione e picchiato selvaggiamente il proprietario riuscendo a fuggire con soldi, gratta e vinci e valori bollati.

Mentre pochi giorni fa a Roma un uomo di 46 anni era evaso dai domiciliari e armato di pistola, aveva messo a segno una rapina a una tabaccheria in via di Bravetta, insieme ad un complice. Fuggito in sella a uno scooter con il bottino in mano, il rapinatore era stato individuato e arrestato poche ore dopo dagli agenti di distretto San Paolo. Per lui era scattata la revoca dei domiciliari ed era stato trasferito nel penitenziario di Regina Coeli. A Primavalle, a gennaio, un altro colpo da brivido: un uomo ha puntato il fucile contro la commessa del bar tabacchi si è fatto consegnare l’incasso - 150 euro - e diverse stecche di sigarette. Accadde in via Andersen, intorno alle sette, il locale era già pieno di clienti, che si ritrovati testimoni decisivi. Infatti quando hanno visto il bandito, entrato a volto scoperto, lo hanno subito riconosciuto. All’arrivo delle Volanti della polizia sono stati proprio loro a indirizzare le ricerche. Così il cerchio delle indagini si è presto chiuso intorno a Giuseppe Camporotondo, 51enne pluripregiudicato residente in zona e uomo vicino al clan Di Silvio.

 

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