L'hanno trovato agonizzante nella sala del bagno turco del club: quando i soccorritori sono arrivati per Gergely Homonnay era però già troppo tardi. È morto così, il 53enne e scrittore di origini ungheresi molto conosciuto nel suo Paese per le chiare prese di posizione in difesa dei diritti civili, della comunità gay e per essersi speso nel 2018 in una campagna perché il governo aprisse ai diritti civili. Il giallo sulla sua morte inizia sabato mattina, in un circolo privato di via Pontremoli a San Giovanni.
LE INDAGINI
I carabinieri di piazza Dante hanno aperto un'inchiesta per ricostruire le ultime ore di vita dello scrittore e accertare le cause della morte.
L'ULTIMA NOTTE
Da quanto è stato ricostruito, l'attivista ungherese si era trasferito nella Capitale da Gyula diversi anni fa.
La serata di Capodanno l'avrebbe trascorsa in compagnia di alcuni amici a San Giovanni. Solo all'alba, intorno alle cinque del mattino, sarebbe arrivato nel locale di via Pontremoli. Un club privato organizzato con sauna, bagno turco e vasche idromassaggio.
Secondo quanto riferito dal personale subito ascoltato dai carabinieri inoltre, l'uomo non sarebbe arrivato solo la mattina del primo gennaio. Sarebbe stato visto infatti in compagnia di un altro uomo con cui si sarebbe poi appartato.
Ecco perché, ora gli accertamenti si stanno concentrando anche sul cellulare dello scrittore. Per stabilire l'esatta dinamica dei fatti, sarà determinante stabilire con chi ha trascorso le ultime ore di vita prima di accasciarsi nella sala del bagno turco dove è stato poi trovato ormai agonizzante. I tecnici dovranno quindi accedere ai tabulati telefonici di Homonnay, alle sue chat e ai profili social. La soluzione al giallo sulla sua morte potrebbe nascondersi tra quelle conversazioni.
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