Roma, fanno il doppio lavoro con l’auto di servizio: quattro vigili nei guai

Roma, fanno il doppio lavoro con l auto di servizio: quattro vigili nei guai
di Adelaide Pierucci
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Venerdì 2 Luglio 2021, 21:51 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 12:30

Prendevano l’auto di servizio e invece di passare in rassegna le auto in doppia fila, organizzare posti di blocco, sanzionare chi violava il codice della strada, si recavano direttamente al loro secondo lavoro, un autonoleggio di vetture di lusso in zona Circonvallazione Nomentana. È qui che quattro agenti di polizia di Roma Capitale, talvolta, senza nemmeno spogliarsi della divisa, avrebbero lavorato mettendosi a disposizione del titolare, un imprenditore libanese. Ora tutti e 4 rischiano di finire a processo per truffa e peculato. A tirare le somme dell’indagine il pm Claudia Terracina.

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Secondo il magistrato, i quattro agenti appartenenti al II gruppo Sapienza «realizzavano un ingiusto profitto ai danni dell’amministrazione comunale con artifici e raggiri consistiti nell’allontanarsi dal servizio per svolgere attività nell’autonoleggio».

Un guadagno non dovuto, considerate le ripetute ore di assenza dal comando, che la procura non è riuscita a quantificare. 

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L’accusa

Nell’atto di incolpazione il magistrato, in compenso, riporta l’elenco dettagliato dei giorni e dell’ora in cui i vigili sarebbero entrati nell’ufficio dell’autonoleggio per piazzarsi al desk, in alcuni casi anche in malattia. «Avendo per ragione del loro ufficio la disponibilità di autoveicoli di servizio - si precisa nella contestazione di peculato - ne facevano un uso momentaneo privato, usandoli per recarsi a svolgere il loro lavoro in un autonoleggio e lasciandoli parcheggiati per il tempo dell’attività di lavoro». Il periodo monitorato va da gennaio a giugno 2018. Tre dei vigili sono soci di minoranza dell’autonoleggio e quindi quando potevano davano una mano nella gestione, altre volte incaricavano un collega. Uno dei vigili-soci (condannato di recente a un anno per abuso d’ufficio in un altro procedimento) dovrà rispondere anche di rivelazione di segreto perché un pomeriggio avrebbe spifferato al gestore dell’autonoleggio dell’imminente «intervento di una pattuglia della municipale per controllare i veicoli in divieto di sosta». Ma anche del reato di concussione. Il 16 giugno del 2018 sarebbe stato presente mentre un quinto vigile (giudicato in un altro filone) taglieggiava dietro la minaccia di maxi multe un bengalese titolare di un minimarket in via Lorenzo il Magnifico, tra l’altro già pure sanzionato.
 

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