Rifiuti a Roma, sospesa la raccolta per 2500 bar e negozi. «Li buttiamo dove capita»

Servizio in crisi nel II Municipio. E l’assessore all’Ambiente della ex circoscrizione scrive ad Ama: «Problemi anche per il porta a porta»

Rifiuti a Roma, sospesa la raccolta per 2500 bar e negozi. «Li buttiamo dove capita»
di Francesco Pacifico
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Martedì 29 Marzo 2022, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 09:02

Nel II Municipio a 2.500 tra negozi, bar e ristoranti vengono ritirati a singhiozzo i rifiuti oppure il servizio non è attivo. Rino Fabiano, assessore all'Ambiente della ex circoscrizione, ha scritto ad Ama per segnalare che «a oltre la metà delle 4mila utenze non domestiche del nostro territorio non è stata riattivata la raccolta porta a porta, sospesa da quando - due anni fa - è stato tagliato l'appalto a una ditta esterna. Chiariamolo, l'attuale vertice dell'azienda sta facendo di tutto per migliorare la situazione e lavora per approntare a breve un piano per migliorare il servizio, ma da noi i problemi stanno diventando ingestibili: perché gli esercenti buttano i materiali nei cassonetti per le famiglie e a ogni ora del giorno e della notte».

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LE LAMENTELE
Le categorie interessate sono sul piede di guerra.

Racconta al riguardo Paolo, commerciante nei pressi di Porta Pia: «Nel quartiere scontiamo anche la difficoltà dei mezzi di Ama a potersi fermare davanti alle nostre vetrine per raccogliere i cartoni. Ci siamo organizzati noi esercenti e li lasciamo tutti all'angolo di una stessa strada. Rischiamo una multa? Certo, ma non c'è al momento un'altra soluzione migliore».

 

Più duro Alessandro, che gestisce un hamburgheria a Largo Lanciani: «Dal marzo del 2020 Ama ci ha scritto per annunciarci che la raccolta differenziata veniva sospesa per il Covid. Venti giorni fa ci hanno comunicato che ripartiva il servizio e che dovevamo lasciare i materiali la sera: da allora saranno passati due volte a quell'ora e così noi siamo costretti a buttare tutto nei cassonetti della zona. Non dovremo farlo? Lo so, ma dove la mettiamo questa roba?».


Da Ama replicano che, anche concordando la cosa con il Municipio, hanno allargato i turni di raccolta per il porta a porta di negozi, bar e ristoranti. E non soltanto si sta lavorando per rafforzare il servizio: infatti sono stati attivati anche giri speciali per ripulire le aree dove si concentra maggiore movida come San Lorenzo. Al momento, non a caso, le maggiori criticità al II si registrano nelle aree dove c'è più vita notturna: la stessa San Lorenzo, piazza Bologna, Porta Pia, piazza Mancini e ponte Milvio. «Quello che funziona meglio - aggiunge Fabiano - da noi è il ritiro dell'umido, ma servono sforzi in più e maggiore personale per le altre raccolte, plastica e cartoni su tutti. Ricordo che nel II Municipio ci sono sedi di ministeri, ambasciate, università, vorremmo che le cose andassero bene come nel I». Quindi, conclude l'assessore: «Ma non hanno meno responsabilità alcuni negozianti, che gettano i materiali dove capita».

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MALAGROTTA E ALBANO
Intanto a Roma si continuano ad avere ritardi nella raccolta in alcuni quartieri, dopo la chiusura della discarica di Albano Laziale voluta dalla magistratura di Velletri e la conseguente difficoltà degli impianti di trattamento dei rifiuti a trovare sbocchi per i loro scarti di lavorazione. La Capitale non è in emergenza come in passato, ma si registrano cassonetti pieni nelle zone più popolose e più lontane dagli impianti di trattamento come la Cassia, la Balduina, Monte Sacro o il Nomentano. Da via Calderon de La Barca spiegano che a breve dovrebbe esserci un miglioramento, anche perché i Tmb di Malagrotta - i maggiori fornitori di Ama che non possono più sversare ad Albano - hanno trovato altri sbocchi e da domani aumenteranno i conferimenti dei carichi di rifiuti da Roma: se fino a ieri hanno accettato meno di 400 tonnellate al giorno, da domani saliranno a 900, quasi vicine alle usuali 1.250.
A livello politico poi si scommette anche sul dissequestro del catino di Roncigliano, chiuso dalla procura di Velletri perché la società che gestisce l'impianto, la Eco Ambiente, non ha attivato una fideiussione, una polizza, per garantire la bonifica una volta dismesso il catino. La Regione si sarebbe fatta garante con i magistrati, spiegando sia che la Eco Ambiente metterà a breve a disposizione le garanzie finanziarie per la cosiddetta fase di post mortem sia che quando è stato autorizzato l'impianto non erano previsti questi tipi di fideiussione. Intanto il Comune ha annunciato che saranno 375 le associazioni che parteciperanno all'evento di spazzatura delle strade Roma cura Roma-tutta mila la città.

 

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