Sotto la cenere il fuoco brucia da mesi tra i condomini di largo Giuseppe Veratti, il comprensorio al di là del Tevere tra viale Marconi e via Ostiense. Da tempo infatti le cinque palazzine del comprensorio, dove si registrano furti e razzie, sono finite nel mirino di rom e sbandati. Lunedì mattina la miccia si è accesa quando una delle residenti, L. B., ha incrociato nel piazzale un nomade che aveva visto poco prima armeggiare tra i contatori della scala. Lo ha quindi ripreso invitandolo ad allontanarsi. Il giovane ha invece reagito e i due sono venuti alle mani. Una lite furibonda a cui si è aggiunto anche il compagno e convivente della donna, D. C. La situazione si è risolta con l’arrivo dei carabinieri. Tutti e tre sono stati trasportati all’ospedale San Camillo. Ma non appena la coppia è stata dimessa è stata ancora aggredita. Questa volta però dal gruppo di nomadi, 20 persone tra amici e parenti del giovane con cui avevano discusso poco prima.
RESIDENTI ESASPERATI
Sul caso stanno indagando i carabinieri del gruppo Eur che stanno lavorando per risalire all’identità degli aggressori che, dai primi accertamenti, sarebbero residenti nella baraccopoli di vicolo Savini. La Procura di Roma ha già aperto un fascicolo per lesioni. Mentre in largo Veratti, ancora ieri, si respirava tensione e paura.
«Quando sono venuto a vivere qui, 25 anni fa - racconta Antonio Prischi, residente in una delle palazzine - questa era un’isola felice.
Ma i residenti sono spaventati e preoccupati soprattutto per ciò che è accaduto nel parcheggio lunedì mattina: «Non era la prima volta che venivano sorpresi ad armeggiare con i contatori e non siamo ancora riusciti a capire perché, cosa cercano e perché lo fanno» denuncia Laura Funari che aggiunge: «Di giorno, la situazione sembra tranquilla. Ma è una calma apparente. Appena scende la sera nei nostri giardinetti, accade di tutto. A partire dal via vai di prostitute che spesso usano il nostro parcheggio. A questo si aggiunge l’escalation di furti che abbiamo subito. Le forze dell’ordine intervengono, registrano quello che è accaduto ma poi non succede nulla di concreto».
Già esasperati, temono che l’ultimo episodio possa innescare ritorsioni e altri episodi violenti: «La vicina ha invitato il rom ad allontanarsi ed è stata aggredita: cosa altro può accadere? Potevo esserci anche io al suo posto» commenta Loredana Fantini, una pensionata: «Sono anziana e vorrei vivere in un posto dove mi sento tranquilla. Negli ultimi mesi, invece molto peggiorata. Non riusciamo neanche a capire come fanno a intrufolarsi nel palazzo. Il sospetto - conclude l’anziana - è che quel rom volesse entrare in un appartamento e sia stato disturbato dalla signora che stava uscendo. Speriamo solo che aumentino i controlli sia di notte che di giorni e che qui si possa vivere con più tranquillità».
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