Roma, «La refurtiva rubata è nel campo rom: chiedono un riscatto per riaverla». La polizia localizza la merce, ma non interviene

I componenti di una squadra di cricket hanno pagato per farsi restituire le mazze

Roma, «La refurtiva rubata è nel campo rom: chiedono un riscatto per riaverla». La polizia localizza la merce, ma non interviene
di Giampiero Valenza
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Venerdì 12 Agosto 2022, 07:24 - Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 11:28

Tre turisti vengono a Roma in vacanza. Uno di loro, intorno alle 9, parcheggia l'auto su lungotevere dei Cenci per iniziare, di buon'ora, una visita della città. A mezzogiorno ritornano lì e la trovano con uno dei finestrini rotti. Una banda di ladri aveva ripulito poco prima la Toyota di tutto quello che di prezioso hanno potuto trovare dentro: tre zaini, due Macbook, documenti e borsette.
Proprio grazie al rilevamento satellitare degli apparati elettronici, hanno scoperto il covo dei malviventi: il campo nomadi di via Candoni, alla Magliana. «Le forze dell'ordine ci hanno detto che purtroppo non sono potute entrare nel campo per motivi di ordine pubblico», hanno commentato i visitatori.

Roma, «Il mio zaino rubato localizzato nel campo rom grazie al Gps: ma nessuno è intervenuto»


I tre, statunitensi e d'origine ebraica, hanno fatto una formale denuncia e, nel frattempo, hanno chiesto assistenza a Chabad, un'organizzazione ebraica mondiale. «Quando ci hanno contattato abbiamo cercato di aiutarli - dice il rabbino Menachem Lazar - Non è la prima volta che capitano episodi del genere. È terribile che le forze dell'ordine non abbiano avuto modo di aiutarli.

Si sapeva benissimo dove fosse la merce rubata ma nessuno è potuto entrare lì. Episodi del genere rovinano la sicurezza della città. La lotta alla microcriminalità dovrebbe essere una delle priorità per Roma».


EPISODI-FOTOCOPIA
Un episodio che sembra ricalcare quanto, proprio qualche giorno fa, Il Messaggero aveva raccontato con la storia di Luca Ioli. Aveva deciso di accompagnare sua madre a vedere la Carmen al teatro dell'Opera estivo a Caracalla. L'uomo aveva parcheggiato la macchina in largo Bruno Baldinotti e, al ritorno, aveva trovato l'auto svaligiata. In quel caso, gli era stato rubato uno zainetto e un Apple watch. «L'orologio era acceso e attraverso il Gps sono riuscito a localizzarlo nel campo rom di via Candoni, alla Magliana», dice. Quindicimila metri quadrati di terreno, un centinaio di container, circa 800 persone, 200 minorenni, che vivono in baracche fatiscenti, in scacco delle continue faide interne tra famiglie di diverse etnie. «Arrivato lì ho subito individuato la volante della polizia alla quale ho mostrato il telefono con la localizzazione attiva - aveva proseguito l'uomo nel racconto - I due agenti però mi hanno spiegato che quello è un campo rom di difficile gestione e mi hanno detto di stare attento e di non addentrami. Anzi mi hanno chiesto di far suonare l'orologio e loro avrebbero provato a rintracciarlo». Secondo quanto riportato dalla Questura i poliziotti sarebbero entrati nella prima parte del campo ma non sentendo nessun rumore e non potendo perquisire tutti i container avrebbero detto al ragazzo che oltre questo non potevano andare. Qualche settimana fa una squadra straniera di cricket è stata derubata di tutte le loro mazze proprio a pochi passi da via Candoni. «C'è chi per loro si è recato al campo e, dietro un compenso di denaro, pare sia riuscito a riottenere l'attrezzatura sportiva», racconta Claudio, uno dei residenti di Muratella. «Alla riapertura dei lavori dell'Assemblea Capitolina chiederò un consiglio straordinario sui campi rom - dice Federico Rocca, consigliere comunale di Fratelli d'Italia - È inaccettabile che ci siano zone del genere dove non valgono le regole e dove le istituzioni non possono entrare».

 

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