Piazza Sempione, «basta discoteche». Quartiere in rivolta contro la malamovida

Assemblea del Comitato di Quartiere di Città Giardino: sul tavolo le lamentele pesanti dei residenti. «Non si dorme più», «Non si può vivere fra gente che urla a tutte le ore della notte»

Piazza Sempione, «basta discoteche». Quartiere in rivolta contro la malamovida
di Fernando M. Magliaro
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Giovedì 17 Novembre 2022, 00:47 - Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 09:10

Basta “mala movida”: i residenti di Montesacro sul piede di guerra per il frastuono, il caos, il traffico e la maleducazione. Assemblea del Comitato di Quartiere di Città Giardino: sul tavolo le lamentele pesanti dei residenti. «Non si dorme più», «Non si può vivere fra gente che urla a tutte le ore della notte», «Non si può vedere 400 bottiglie raccolte in una sola notte»: insomma, la vita di chi la mattina si deve alzare per andare a lavorare cozza invariabilmente con quella di chi la sera esce per andare a divertirsi.

In più, lo spauracchio è l’ex Horus, il club di corso Sempione, occupato negli anni scorsi e sgomberato all’epoca di Alemanno sindaco, per la gioia dei residenti.

Le voci su possibili riaperture si rincorrono e la paura di ricominciare con le notti in bianco diventa quasi rabbia quando sul palco sale Francesca Del Bello, presidente del Municipio II il Salario, Bologna, San Lorenzo. Viene invitata come ospite dal Comitato di Quartiere e spiega in un articolato intervento come sono stati affrontati i problemi delle due zone di competenza, San Lorenzo e piazza Bologna. Dove i problemi rimangono ancora ma attutiti. 

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DITO PUNTATO

Del Bello illustra gli interventi «in collaborazione con il dirigente della Questura per San Lorenzo, persona proveniente dal Pigneto e quindi con grande esperienza nella gestione della malamovida. E con i Carabinieri per piazza Bologna». E qui si scatena la rabbia di molti presenti: sotto accusa, più o meno direttamente, ci finisce il presidente del III Municipio Montesacro, Paolo Marchionne, cui viene imputata l’assenza dai tavoli di confronto con le forze dell’ordine e, quindi, una sostanziale inerzia rispetto al problema del caos serale e notturno. Marchionne, esponente del Pd, alla seconda Presidenza del Municipio, sotto il fuoco delle opposizioni di centrodestra e dei 5Stelle che da settimane denunciano l’incapacità dei Dem di garantire il numero legale nella Commissioni e in Aula rendendo immobile l’intero Municipio.

«Però ditelo - dice rivolta ai giornalisti una dei membri del Comitato di Quartiere - che oltre i problemi della movida ci sono anche quelli dell’ambiente. Qui, sotto la presidenza di Giovanni Caudo sono stati piantati tantissimi alberi in viale Tirreno. E sono rimasti tutti senza manutenzione oramai l’80 per cento sono morti, sono rimasti solo scheletri secchi». Perché il problema non è solo quello della movida in senso stretto: è quello della vivibilità del quartiere. «Abbiamo scoperto che sono stati concessi spazi all’interno dell’area naturale dell’Aniene per fare eventi. E il giorno dopo era un tappeto di bottiglie». E, ancora: «I vigili urbani, quando li chiami, non vengono dicendo che sono problemi non urgenti e che sono pochi. E se poi vengono, di fronte a locali che superano i livelli dei decibel si limitano a passare in macchina senza fare nulla. Per questo - raccontano i residenti in un alternarsi di lunghe esposizioni sui problemi di ogni singola via o piazza - ci siamo dotati di strumenti per rilevare i decibel». 

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