RIETI - Mille anni di storia e di bellezza sepolti in pochi minuti sotto uno stolto, incomprensibile e inguardabile vandalismo grafico. Cicatrici, in alcuni casi indelebili, che vanno a deturpare il centro di una Rieti sempre più a caccia di turisti, ma sempre più affossata dai suoi stessi abitanti. Un giro domenicale nei vicoli del centro diventa un tour nel degrado e nella vergogna, tra guano di piccioni che si accumula da mesi, residui della malamovida e mura anche di palazzi storici deturpate da graffiti che qualcuno prova persino a chiamare “opere d’arte” ma che, per dirla giusto, altro non sono che testimonianza di assenza di cultura.
Da via del Burò a via del Mattonato, da vicolo dei Cordari a via Santa, passando per la situazione limite di vicolo Coarone, ovunque si ripete la stessa storia: vicoli medievali, palazzi che contano secoli di storia deturpati senza che nessuno abbia mai fatto nulla.
La campagna. Ora il Comune sta provando a metterci una pezza, con la campagna che è partita da qualche giorno e che si chiama “Unwrite”: lo scopo è quello di mettere fuorigioco proprio il vandalismo grafico.
Il tour. L’area mostrata da Luca e Germano è solo la minima parte del problema. Girando dietro l’angolo si sale per vicolo Santa Lucia, dove i muri sono ricoperti di scritte e “tag” incomprensibili che ricoprono i muri delle case. Non va certo meglio passando sull’altro lato della Paroniana, in via del Burò: il muro color nocciola liberato di recente dalle impalcature è già deturpato dalle prime scritte. Controlli? Per ora non se ne vedono e, del resto, non si ha notizie di persone multate o fermate. Un aspetto non certo secondario, visto che se c’è tempo di fare un murales, ci può essere tempo per fare qualunque crimine.
Situazione limite. La situazione più critica è sull’altro lato di via Roma, nei vicoli a ridosso di via San Francesco. Luogo simbolo del degrado è vicolo Coarone: oltre 10 anni fa, in pieno “governo” Emili, Il Messaggero denunciò una situazione che da allora è restata immutata. Mura totalmente ricoperte di scritte, zona devastata dal degrado, guano di piccioni e escrementi di animali accumulati a rendere l’area irrespirabile. Una ferita nel cuore della città. L’abbandono di un luogo che potrebbe essere un’attrattiva turistica e che, invece, è un monumento all’abbandono. Altrove vicoli e palazzi medievali sono patrimonio intoccabile. A Rieti sono proprietà di vandali e distruttori.