Luigi Locantore ucciso sulle strisce da uno scooter rubato, in sella al mezzo due romani di 15 e 18 anni: «Non pensavamo fosse morto»

Monte Sacro, Luigi Locantore era stato investito da uno scooter risultato rubato

Luigi Locantore ucciso sulle strisce da uno scooter rubato, in sella al mezzo due romani di 15 e 18 anni: «Non pensavamo fosse morto»
di Marco De Risi e Federica Pozzi
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Sabato 9 Dicembre 2023, 22:30 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 18:37

«Lo abbiamo investito per sbaglio, abbiamo avuto paura e siamo andati via, non pensavamo fosse morto». Lo hanno detto i due giovani di 15 e 18 anni che si sono costituiti al commissariato di Fidene lo scorso 8 dicembre, per aver investito e ucciso, la sera del primo dicembre a Monte Sacro, Luigi Locantore, ex insegnante di 70 anni. La vittima stava attraversando sulle strisce pedonali di viale Carnaro quando venne falciata da una moto, poi risultata rubata, con due persone in sella. I due, entrambi romani, devono rispondere dei reati di ricettazione e omissione di scorso. Il guidatore è accusato anche di omicidio stradale ma per lui non sono scattate le manette in quanto non è stato sorpreso in flagranza.

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L’INCIDENTE

«Papà era venuto a trovarci per alcuni giorni, sarebbe dovuto tornare a casa sabato.

Invece è morto così e quei due delinquenti sono scappati via», aveva detto, ancora sconvolto il figlio del 70enne, Piero, raccontando gli ultimi drammatici istanti di vita del padre, arrivato da pochi giorni nella Capitale per trascorrere un periodo con i figli e i nipoti. Invece per Luigi Locantore, insegnante in pensione e residente a Matera, in pochi istanti si è consumata la tragedia. Intorno alle 22 del primo dicembre, mentre stava rientrando a casa della figlia Maria Pia, è stato investito sulle strisce pedonali di viale Carnaro, tra i quartieri Tufello e Monte Sacro, da uno scooter Piaggio Liberty. A bordo viaggiavano i due denunciati che dopo l’incidente sono scappati via. Sono stati alcuni passanti a chiamare i soccorsi: il 70enne è stato portato in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Sandro Pertini dove è stato stabilizzato e poi trasferito al policlinico Gemelli. Ma non ha mai ripreso coscienza fino a quando, nel tardo pomeriggio del giorno dopo le sue condizioni cliniche sono precipitate ed è deceduto. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Municipale del gruppo Aurelio che nelle indagini sono stati aiutati dai poliziotti di Serpentara. 

LE INDAGINI

I caschi bianchi, attraverso le immagini di video sorveglianza, erano risaliti alla targa dello scooter risultato rubato lo scorso mese nel quartiere Nuovo Salario. Ancora: uno dei fuggitivi indossava un casco azzurro a forma di scodella. Il figlio della vittima, Piero, aveva lanciato anche un appello: «Se qualcuno ha visto qualcosa, lo prego di contattare le forze dell’ordine e riferire quello che ha visto venerdì sera intorno alle 22 in viale Carnaro». L’impatto, secondo alcuni passanti, è stato talmente violento - complice l’alta velocità dello scooter - da far sbalzare il 70enne per diversi metri prima di schiantarsi a terra. Dalle indagini era emerso che l’uomo aveva appena impegnato l’attraversamento pedonale quando lo scooter lo aveva travolto. Le facce del 15enne e del 18enne erano state inquadrate da alcuni video estrapolati dalle telecamere di videosorveglianza della zona. Ma gli agenti non hanno dovuto cercarli oltre perché lo scorso 8 dicembre si sono recati nel commissariato di Fidene e si sono costituiti. Hanno raccontato di aver trovato lo scooter abbandonato per strada, accanto a un cassonetto, con i fari anteriori e posteriori accesi e di averlo preso per fare un giro. Mentre erano diretti verso piazza Sempione - hanno spiegato agli agenti - che una macchina che li precedeva avrebbe frenato, loro l’avrebbero superata trovandosi così davanti il 70enne. Nello schianto erano caduti anche loro ma, presi dal panico e non credendo che l’uomo fosse in condizioni così gravi, sono fuggiti. Questa la versione dei due che però non ha evitato loro una denuncia per ricettazione e omissione di soccorso, e, per l’uomo alla guida, anche per omicidio stradale. 

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