La Lega boccia il tram di via Nazionale: «Bisogna effettuare i test sul traffico»

Cangemi, consigliere alla Regione Lazio: «Bloccherà l’accesso al pronto soccorso». «Non ci sono simulazioni sulla viabilità: così com’è l’opera non potrà mai passare»

La Lega boccia il tram di via Nazionale: «Bisogna effettuare i test sul traffico»
di Fernando M. Magliaro
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Lunedì 13 Novembre 2023, 00:02

«Il Comune deve dimostrare alla Regione che il tram non metterà in alcun modo a rischio le vite dei pazienti. Le simulazioni dovranno dimostrare al di là di qualsiasi dubbio che con un tram bloccato di fronte l’ingresso, le ambulanze possano entrare. Che gli effetti sul traffico di un tram che rimane immobilizzato, per 15, 30 o 60 minuti non sono tali da pregiudicare la funzionalità dei soccorsi. Altrimenti, la Regione dovrà bocciare per forza il progetto definitivo in conferenza di servizi». L’altolà è netto e arriva dal consigliere regionale della Lega, Giuseppe Cangemi: senza simulazioni sul traffico che fughino qualunque dubbio sul Santo Spirito in Sassia il progetto del tram Termini-Vaticano-Aurelio, la Tva, rischia la bocciatura in conferenza di servizi decisoria.


LA TVA E I CONTRARI
Parliamo del progetto del Campidoglio, spinta dalla lobby pro tram e dal suo contorno di pseudo ambientalisti tanto cari a una certa sinistra, di realizzare una nuova coppia di binari fra la stazione Termini sotto la sede della Soprintendenza di Stato di Palazzo Massimo fino al Vaticano (piazza Risorgimento) e all’Aurelio (piazza Giureconsulti). In totale, 8,9 km di doppio binario al prezzo preventivato di 294 milioni di euro, 120 da fondi Pnrr e 174 con stanziamenti statali accantonati dal ministero dei Trasporti. La previsione è 47 mesi di cantiere: apertura a aprile 2024 e operatività della linea nella primavera 2028 con la sospensione delle lavorazioni nell’Anno Santo. 
Contro il progetto, residenti, commercianti e albergatori.

Poi una serie di personalità: l’ex sindaco Francesco Rutelli; l’ex prefetto di Roma e ex capo del Dipartimento della Protezione Civile, Emilio Del Mese; l’ex assessore all’Urbanistica della Giunta Veltroni, Roberto Morassut; l’ex consigliere comunale e deputato dei Verdi e di SeL, Paolo Cento. Poi, i tecnici: l’ex direttore della Mobilità di Regione e Comune, Alessandro D’Armini; l’ex comandante dei vigili urbani, Antonio Di Maggio; l’ex comandante dei pompieri di Roma e provincia, Luigi Abate; docenti universitari di ingegneria dei Trasporti, ingegneria civile e ingegneria acustica; membri del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, storici e archeologi; il presidente nazionale del Sis 118, Mario Balzanelli; il segretario regionale della Società di Medicina d’Urgenza, Giulio Maria Ricciuto; il segretario nazionale del Sindacato Medici, Paola Onotri. E, ancora: associazioni di tutela degli utenti del trasporto pubblico, dei ciclisti, dei motociclisti; e sindacati di Ama, dei vigili urbani, dei pompieri, della polizia di Stato, dei tassisti. 


«SIMULAZIONI O BOCCIATURA»
Spiega Cangemi: «Ospedali e Asl sono una competenza della Regione. Ed è quindi normale che nel momento in cui si sollevano una serie di criticità sul funzionamento di un nosocomio, sia necessario muoversi e approfondire. Il progetto del Tva ha almeno una criticità di specifico interesse regionale: sono stati previsti i binari attaccati al marciapiede nel quale si apre l’ingresso del pronto soccorso dell’Ospedale Santo Spirito in Sassia. Il problema non è, come ha detto l’assessore Patanè, la fermata del tram Tva che è più avanti rispetto all’ingresso del pronto soccorso e che la Soprintendenza ha chiesto di spostare. Il problema è netto: che succede se un tram rimane bloccato di fronte l’ingresso del pronto soccorso? Il Santo Spirito ha 1600 codici rossi l’anno, patologie nelle quali i minuti sono fondamentali. Bene ha fatto il presidente Mitrano a sollecitare il Campidoglio nella predisposizione di specifiche simulazioni sul traffico. Io mi spingerei un po’ più in là: il Comune deve dimostrare alla Regione che il tram non metterà in alcun modo a rischio le vite dei pazienti». Ecco, quindi, la necessità di simulazioni sul traffico che il Comune si è ben guardato da fare mentre le ha chieste giustamente alla As Roma per lo Stadio di Pietralata. «Le simulazioni dovranno dimostrare al di là di qualsiasi dubbio che con un tram bloccato di fronte l’ingresso, le ambulanze possano entrare. Altrimenti, senza entrare nel merito né del tram come scelta filosofica né degli altri problemi sollevati da mesi senza che dal Comune sia venuta una sola parola di soluzione ma solo generiche rassicurazioni sul futuro, la Regione dovrà bocciare per forza il progetto definitivo in conferenza di servizi».
Fernando M. Magliaro

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