Roma, a Torre Spaccata e Morena è guerra degli sfasci. I quartieri non li vogliono: «Dopo anni di roghi, vogliamo rinascere»

Due lembi di periferia si stanno dando "battaglia" per la futura collocazione degli autodemolitori

Torre Spaccata e Morena, scatta la guerra degli sfasci. I quartieri non li vogliono: «Dopo anni di roghi, vogliamo rinascere»
di Laura Bogliolo
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Sabato 27 Gennaio 2024, 14:06 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 17:09

Da una parte un'attesa di trent'anni e un incendio devastante che ha terrorizzato e intossicato Roma Est. Dall'altra oltre dieci anni al fianco dei roghi tossici sprigionati da un campo nomadi senza controllo, diventato una discarica a cielo aperto nella quale i vigili del fuoco e polizia locale venivano presi a sassate quando dovevano intervenire. Due lembi di periferia si stanno dando "battaglia" per la futura collocazione degli autodemolitori. E se le periferie romane dovessero raccontare quanto sia difficile vivere nella Capitale, dovrebbero scrivere enciclopedie piene zeppe di denunce, esposti, storie di isolamento e soprusi. È esplosa quella che qualcuno definisce "una guerra tra poveri".

GLI SCHIERAMENTI

I residenti di Torre Spaccata e Cinecittà il 2 luglio del 2022 hanno dovuto subire le conseguenze di un violento incendio scoppiato nel parco di Centocelle che ha colpito la zona degli autodemolitori della Togliatti.

Dall'altra però ci sono gli abitanti di Morena, costretti a sopportare anche loro da 30 anni la presenza del campo nomadi La Barbuta e di ogni illegalità nata all'interno. Il villaggio della solidarietà venne creato nel 2010, ma già da prima c'era un insediamento abusivo. Il trasferimento degli autodemolitori si attende dal 1997, da quando un piano di Comune, Regione ed ex Provincia iniziò a parlare di isole di bonifiche dove portare gli impianti. La giunta Gualtieri ha dato una accelerata al progetto soprattutto dopo il rogo del 2022. Un incendio spaventoso, dopotutto, colpì anni prima anche gli autodemolitori in via dell'Almone. Il sindaco, nel ruolo di Commissario straordinario di governo per il Giubileo, in un ordinanza di gennaio, indica l'area dell'ex campo La Barbuta (chiuso nel 2021) come sito per trasferire gli autodemolitori e chiede al ministero della Cultura una deroga ai vincoli a cui è sottoposta la zona, ossia alle prescrizioni del Piano Territoriale Paesaggistico. Oltre 30 ettari vicino non solo al Raccordo ma anche all'aeroporto di Ciampino.

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LE POSIZIONI

Torre Spaccata (il combattivo quartiere che con una straordinaria mobilitazione è riuscito a cambiare la mappa dei Municipi, spostandosi dal VI al VII) sollecita la risposta del Ministero e chiede che al più presto ci sia il trasferimento. «Noi non vogliamo una "guerra tra poveri" - dice Antonella Manotti, vicepresidente del comitato di quartiere - neanche strumentalizzazioni politiche: dopo 30 anni siamo arrivati a buon punto, vorremmo solo che venga rispettato il piano e non essere più sottoposti ai rischi subiti durante il devastante rogo del 2022». Il comitato pensa anche agli autodemolitori, a un trasferimento che consenta alle «imprese coinvolte di tornare a lavorare nel modo migliore».

Da Morena si alza la protesta. L'11 gennaio nel centro anziani c'è stato un infuocato dibattito. «Perché trasferire sempre in periferia i problemi e i rischi? - dice Enzo Richetti, consigliere del comitato di quartiere Per 30 anni abbiamo subito gli effetti negativi del campo La Barbuta, i roghi tossici, l'illegalità: ora è il momento di trasformare l'area, non ancora bonificata, in un bene pubblico per la collettività». Il comitato pensa, ad esempio, a una fattoria didattica con ippoterapia, visto che l'area si trova vicinissima all'ippodromo Capannelle. «La Barbuta - aggiunge Richetti - sorge sopra le falde di due sorgenti di acqua minerale e nel cono di atterraggio e decollo dell'aeroporto di Ciampino». E infine: «Perché il Comune non utilizza zone di proprietà come ex depositi Atac per dislocare gli autodemolitori?».

Nel documento Gualtieri nel descrivere La Barbuta parla della presenza del campo e «dell'alterazione delle caratteristiche paesaggistiche ed ambientali del sito» purtroppo già avvenuta. C'è infine da ricordare che accanto agli autodemolitori della Togliatti c'è il parco di Centocelle per il quale è previsto un mega progetto di restyling in vista del Giubileo.

laura.bogliolo@ilmessaggero.it

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