Una discarica si farà nell’hinterland - la Città Metropolitana, guidata da Virginia Raggi, indicherà il territorio di Magliano Romano, dove c’è una ex cava disponibile - ma anche Roma «deve fare la sua parte per risolvere il problema», come ha fatto capire l’altra sera il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Si stringono i tempi per trovare una soluzione per il problema dello smaltimento dei rifiuti nella Capitale, dopo la sostanziale fumata nera del tavolo tecnico convocato ieri al Ministero, con Regione e Campidoglio, che tornerà a riunirsi la prossima settimana. E si parla nuovamente dell’ipotesi di Falcognana: un’area già potenzialmente pronta per ospitare un piccolo sito per lo sversamento dell’immondizia, sulla quale però ci sono forti resistenze. In mancanza di un accordo che metta in sicurezza la Città eterna entro il 30 giugno, quindi, la Regione potrebbe attivare i poteri sostitutivi per realizzare gli impianti necessari: una sorta di commissariamento dell’amministrazione comunale che, almeno a parole, tutti vorrebbero evitare.
La situazione
A Roma il lungo ponte del 2 giugno ha lasciato segni evidenti in tutti i quartieri: cassonetti strapieni, sacchetti abbandonati per strada o sui marciapiedi, differenziata sostanzialmente impossibile da fare correttamente (oltre agli immancabili abusi di cittadini scorretti).
Gli sviluppi
In tempi brevi, quindi, va trovata una ricetta efficace, per evitare l’emergenza rifiuti. Prima dell’estate, come ribadito dal ministro: «Speriamo di trovare una buona soluzione», sottolinea Cingolani. Al Campidoglio, tra l’altro, è stata ricordato il ritardo accumulato negli anni sulla strada dell’incremento della raccolta differenziata, ferma al 45,2 per cento, contro il 65 per cento previsto. «Non possiamo continuare a far accettare ad altri comuni del Lazio i rifiuti di Roma, se il Campidoglio non si mette quantomeno al lavoro per identificare una soluzione all’interno del territorio comunale», è il mantra della Regione. Ma Palazzo Senatorio resta fermo sul “no” alla discarica nella Capitale. E ieri la discussione è tornata anche sul sito di Roccasecca, in provincia di Frosinone, chiuso da alcuni mesi dopo l’apertura di un’inchiesta giudiziaria.
Il bando
Intanto l’Ama ha pubblicato un bando di “manifestazione di interesse per area da destinare a sedi impiantistiche”, con scadenza fissata per il prossimo 18 giugno. Dalla ricerca sono escluse, tra le altre, le aree con vincoli paesaggistici e idrogeologici (o in prossimità di beni con tutela archeologica o culturale), quelle agricole di particolare pregio e quelle nei pressi di coste, fiumi e punti di approvvigionamento idrico. Ma il ministero su questo punto è stato chiaro: non servono altri Tmb, che si basano su una tecnologia ormai obsoleta.