Baci rubati, pizzicotti sulle gambe, abbracci, avances spinte, carezze non gradite. Una serie di attenzioni pressanti e violente che hanno portato sul banco degli imputati il vigile urbano Cataldo Lops, 65 anni, ex tenente al comando del gruppo Parioli. Le accuse sono violenza sessuale e stalking. Il rinvio a giudizio - come anticipato dal Messaggero nel 2017 - risale a sei anni fa ed è in corso il processo.
Il casco bianco è accusato di avere approfittato del suo grado di superiore gerarchico per molestare quattro colleghe.
L'uomo è anche accusato di stalking nei confronti di un'altra vigilessa. L'avrebbe molestata, procurandole - si legge nel capo di imputazione - un perdurante stato di ansia. In molte occasioni le avrebbe proposto di vedersi fuori dall'orario di ufficio, anche contattandola sul cellulare con un numero oscurato. In un'occasione, dopo averla accompagnata sotto casa, avrebbe cercato di baciarla sulla bocca. In ufficio le avrebbe detto frasi del tipo: «Amore mio, tu non mi vuoi baciare, allora me ne vado, se però mi vuoi chiamare...». Atteggiamenti che, secondo l'accusa, sarebbero proseguiti anche dopo le rimostranze della vittima. Di fronte all'ennesimo rifiuto, si legge nel capo di imputazione, Lopes «diveniva rigido e contestava reiteratamente la bontà del lavoro svolto» dalla donna. Ad una terza collega, nell'aprile 2011, avrebbe messo una mano sulla coscia e poi tra le gambe, dicendole: «Senti freddo, ti scaldo un po'?».
Sempre nel 2011 avrebbe costretto un'altra vigilessa a subire atti sessuali: le avrebbe palpeggiato le gambe, nonostante la donna avesse reso palese di non gradire quel tipo di attenzione. L'avrebbe anche afferrata per i fianchi e spinta in un angolo all'interno di un ascensore, iniziando a baciarla sul collo. Si sarebbe fermato solo perché lei gli aveva dato uno schiaffo.