Sette donne sul ring per la vita

Folla di amiche alla prima di "Bastarde senza gloria"

Il cast della commedia "Bastarde senza gloria"
di Lucilla Quaglia
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Martedì 25 Aprile 2023, 22:56

Palcoscenici glam, e al femminile, in uno storico giorno di festa. Presso il Teatro 7 di via Benevento va in scena la premiere della commedia “Bastarde senza gloria-una per tutte”, di Gianni Quinto. Nel cast tante volitive attrici come Gegia, accompagnata in teatro dal fidanzato turco Mehmet Bozkur, e poi Manuela Villa, Valentina Olla, Sabrina Pellegrino, Giulia Perini, Elisabetta Mandalari, Eugenia Bardanzellu, dirette da Siddhartha Prestinari. Nomi che attirano un parterre delle grandi occasioni. Tra le prime ad arrivare Pamela Prati, in tailleur chiaro su camicetta nera, Milena Miconi e Nadia Rinaldi. Più in là appare l'attrice Beatrice Fazi e il regista Michele La Ginestra con i musicisti Gianni Mazza e Marcello Cirillo. Fuoco di flash nel foyer per il figlio d'arte Cesare Rascel e il regista Claudio Insegno. Si sofferma a commentare la trama, con apprezzamenti, il sempre attento drammaturgo Pier Francesco Pingitore con la stilista Graziella Pera, che firma i costumi della pièce. E in questo viavai che si non arresta posti prenotati per Nadia Bengala, la cantante Wilma Goich, gli attori Ennio Coltorti e Luca Biagini e l’autore Pierpaolo Palladino. «Un racconto tragicomico – spiega il regista - ricco di battute al vetriolo in cui ridere e sbeffeggiare i piccoli, grandi drammi che la vita preserva. Sette donne da raccontare nelle loro fragilità e imperfezioni, nei loro cliché e desideri irrealizzabili. Una pausa caffè si trasforma in uno stillicidio di accuse, giudizi, condanne, in una lotta alla sopravvivenza in cui tutto è lecito». Finalmente si alza il sipario su un testo contemporaneo che affronta tematiche sociali e mette al centro delle donne. Sono loro a salire sul ring della vita e combattere per difendere i propri diritti, in un braccio di ferro con i dirigenti d’azienda. A causa di insindacabili tagli al personale gli viene chiesto di nominare una collega da fare fuori. E’ una lente d’ingrandimento sulla paura che compie scelte inaspettate e tira fuori il peggio. La donna, in fabbrica, non smette di essere sé stessa con tutta la sua complessità, ma sempre con ironia. Scroscio di applausi a fine spettacolo. Per far festa subito dopo nei camerini con selfie ricordo e fiumi di bollicine doc.

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