Eleonora Abbagnato: «Don Chisciotte per una stagione piena di sorprese»

La direttrice del corpo di ballo e della scuola del teatro dell’Opera presenta lo spettacolo inaugurale

Eleonora Abbagnato: «Don Chisciotte per una stagione piena di sorprese»
di Simona Antonucci
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Domenica 18 Dicembre 2022, 10:10

Per Natale porta sul palco 72 danzatori («I classici sono dei kolossal»). Ma niente fiocchi di neve o alberi con i balocchi: «Ci siamo concessi una pausa dai tradizionali Lago dei Cigni e Schiaccianoci e apriamo la stagione del balletto con Don Chisciotte perché diverte, piace anche ai bambini. E musicalmente è stupendo». Eleonora Abbagnato, étoile, da sette anni direttrice del corpo di ballo del Costanzi, e ora anche responsabile della scuola, presenta la coreografia che inaugura il teatro dell'Opera, anticipa i titoli in programma. E apre il libro dei sogni: «Una nuova casa della danza. Una fiction sul dietro le quinte del nostro mondo. E leggi e progetti ministeriali che rilancino la nostra arte». Stasera (ore 20) il suo corpo di ballo debutta nello spettacolo firmato da Laurent Hilaire (scene e costumi di Francesco Zito): in scena anche la vigilia di Natale e di Capodanno (ultima replica il 31) verrà interpretato dalle stelle del teatro (Alessio Rezza, Rebecca Bianchi e Susanna Salvi) e dalle star ospiti Isabella Boylston e Osiel Gouneo (al loro debutto romano) e Iana Salenko e Daniel Camargo (un ritorno).
Prossimi titoli?
«Io spingo sul contemporaneo e avremo grandi nomi, Wheeldon, Montero, Pastor. La Bayadère, nuova produzione con coreografie di Benjamin Pech, scene e costumi dell'artista contemporaneo Ignasi Monreal. E per la prima volta ospiteremo un lavoro di Bigonzetti che è cresciuto proprio qui. Un debutto anche per La fille mal gardée. E quest'estate raddoppiamo gli spettacoli a Caracalla».
E lei non balla?
«No. Solo a Parigi, dove andremo in tournée subito dopo Don Chisciotte per Le quattro stagioni al Palais des Congrès. I miei ballerini ora sono richiesti anche all'estero. Che traguardo. Io sono appena tornata dal Giappone: ho danzato in un gala con star internazionali. Ora devo pensare ai ragazzi».
Corpo di ballo, la scuola. Ma quanti ragazzi tira su?
«Sono 90 allievi dai 9 ai 18 anni. Più una sessantina della compagnia. Non ho più riposo. I piccolini sono meravigliosi: hanno le stelline negli occhi. Per loro ho inserito corsi di danza di carattere e di contemporaneo. Devono arrivare in scena pronti per qualsiasi repertorio. E sto intensificando il legame tra scuola e compagnia. È l'insegnamento dell'Opéra».
Una nuova casa per la danza?
«C'è un progetto per una struttura che dovrebbe ospitare scuola, sale prove, teatro. E mi piacerebbe che ci fosse anche il modo di ospitare allievi che arrivano da fuori. A Parigi, da bambina, mangiavo, dormivo e studiavo nell'accademia dell'Òpera. Sono appena andata a fare audizioni in tutta Italia. Ho selezionato 60 ragazzi tra trecento. E il 27 febbraio faremo una dimostrazione. I migliori entreranno da noi. Ma bisogna sostenere le famiglie dei ragazzi che arrivano da fuori. La Fondazione Bocelli mi sta dando la mano: voglio aprire le porte a tutti, anche a bambine che arrivano da Palermo come me».
Anche sua figlia sogna di fare la ballerina?
«Io non vorrei, perché si soffre. Vediamo... Intanto la scuola è una buona formazione di vita: disciplina, sacrificio. E io ci credo»
Raddoppio a Caracalla: è il progetto del festival estivo?
«Due titoli in cartellone. Il sovrintendente Francesco Giambrone vuole puntare sul balletto a ampliare la platea a un pubblico internazionale. Sarà una stagione più lunga e con molte novità».
E la fiction?
«Sto lavorando a una serie televisiva sulla danza. Ora stiamo facendo i casting. Cominceremo a breve. Ci sarò anche io: un'insegnante di danza anche sul set».
Ancora un sogno?
«Il mio obiettivo è portare una coreografia di Pina Bausch.

La compagnia ora è pronta. Ci riusciremo».

Teatro dell'Opera, piazza Gigli. Oggi, ore 20. Fino al 31
 

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