Casini, la politica sul filo dei ricordi

Al Circolo Canottieri Aniene Pier Ferdinando Casini presenta il suo ultimo libro

da sinistra, Cesare San Mauro, Pier Ferdinando Casini e Michele Vietti al Circolo Canottieri Aniene
di Lucilla Quaglia
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Giovedì 14 Dicembre 2023, 23:06

Pomeriggi di esclusivi momenti letterari. Al Circolo Canottieri Aniene la Fondazione Roma Europea e la Fondazione Iniziativa Europa, presiedute da Michele Vietti, ospitano la presentazione del libro di Pier Ferdinando Casini “C’era una volta la politica, parla l’ultimo democristiano”. Ecco Angela Melillo con Cesare San Mauro, segretario generale della Fondazione Roma Europea, che introduce il testo con Vietti. Arriva il direttore di Rai Sport Jacopo Volpi. Ecco l’imprenditore Pier Giorgio Romiti, l’avvocato Alessandro D’Ippolito, Valeria Fabrizi con la figlia Giorgia Giacobetti e il manager Fabrizio Tomada. Appaiono Lucilla Vitalone e la bionda Alessandra Canale, il Segretario generale dell’Autoritá antitrust Guido Stazi e il neo vice presidente della Corte Costituzionale, Giulio Prosperetti. L’avvocato Carlo Longari fa gli onori di casa per conto del club ospitante. E si passa alla presentazione. «Sono molto contento - dice Vietti - che Casini sia nostro ospite. La sua fama lo precede. Tutti lo conoscono. È il decano del nostro Parlamento». Applausi. «Ho scritto questo libro - dice l’autore - per rendere onore a chi ha deciso di dedicare la propria vita alla politica. Oggi si parla tanto di riforma costituzionale ma il parlamento è sempre più laterale, è sempre più inutile.

Inoltre i parlamentari non vengono più scelti dagli elettori. Si è rotto il processo in base al quale Camera e Senato erano espressione della gente: ora sono espressione dei leader. È inutile che parliamo di riforme: dobbiamo restituire lo scettro ai cittadini. I grandi politici del passato erano espressione della societá. Da Andreotti a Saragat fino a Berlinguer. Ho fatto un libro non per dire che aveva ragione qualcuno ma per raccontare la mia esperienza cercando di capire le persone che ho conosciuto: dei giganti». La sala è gremitissima. «Che cosa ha rappresentato la Democrazia cristiana per questo paese?» chiede Vietti. «Ha consentito il suo sviluppo - replica Casini - ha avuto diverse fasi ed è stato il partito della nazione. La Dc non è morta per tangentopoli ma perché gli è caduto in testa il muro di Berlino. Cossiga lo capì subito. Non c’era più motivo di tenere insieme entità diverse senza l’incubo dell’Unione Sovietica». Cocktail in terrazza e poi goloso dinner a seguire. Vino doc in dono ai soci della Fondazione e scambio degli auguri.

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