L’emergenza sembra non placarsi: i nidi di vespe (Orientalis e Germanica, ndr) sono ancora diffusi nella Capitale e non solamente nei siti domestici, nascosti nelle intercapedini, ma sono stati scovati anche nei luoghi considerati simbolo della città, frequentati da diversi abitanti. Un’espansione dettata sicuramente dal persistere delle temperature calde, ma soprattutto dalla valanga di rifiuti che attraversano molti quartieri della città. E allora diventa necessario intervenire nell’immediato per rimuovere le colonie prima che qualcuno venga punto e possa davvero rischiare la vita. Come è accaduto, giorni fa, all’interno di un centro ippico in via Valle di Perna, a pochi passi da Trigoria, dove è stata rinvenuto un nido di vespa Germanica nel sottotetto di uno chalet. «Un record: (almeno) 30 mila individui che avrebbero potuto scatenare un grande attaccato di massa», spiega l’esperto zoofilo Andrea Lunerti. E aggiunge: «Come preannunciato nei mesi scorsi, la situazione qui, a Roma, è drammatica».
Nido di Vespa Germanica in un centro ippico
Era diventato impossibile accedere all’interno dello chalet di un centro ippico nei pressi di Trigoria: una colonia di Vespa Germanica aveva nidificato nel sottotetto.
È oramai risaputo che le vespe prediligono sempre di più gli ambienti antropizzati: «la Germanica poi - specifica ancora l’esperto - costruisce i suoi nidi di carta sottoterra, ma anche nelle fessure degli alberi. Sono arrivati fino ai siti domestici perché le attività umane si sono intensificate allontanando, dunque, la possibilità per questi imenotteri di creare il loro nido sottoterra». Nello chalet del centro ippico quella colonia aveva creato la sua dimora da due anni. «Quando trovano cavità riparate e calde d’inverno, la Vespa germanica diventa poliginica: hanno più di una Regina in una stessa colonia. Non più stagionale, ma perenne», osserva l’etologo.
E nelle prossime settimane cosa dobbiamo aspettarci? «Siamo nel pieno del picco. I nidi, a Roma, sono numerosi e l’espansione delle vespe sta creando disagi nelle abitazioni. L’unica soluzione per arrestare questo momento drammatico è la rimozione immediata delle colonie, ma anche un corretto smaltimento e stoccaggio dei rifiuti». A cominciare dalla chiusura dei bidoni dell’immondizia, «per non permettere l’accesso agli insetti».
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