Roma, raid al Servizio Giardini, devastati tre magazzini: spunta l'ombra del racket

Roma, raid al Servizio Giardini, devastati tre magazzini: spunta l'ombra del racket
di Simone Canettieri
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Mercoledì 3 Maggio 2017, 07:43 - Ultimo aggiornamento: 08:11

Vetri infranti, porte scardinate, stanze devastate, mezzi operativi danneggiati e lasciati con ruote bucate, chiavi di veicoli e strumenti da lavoro rubati. Tre misteriosi raid in contemporanea, l'altra notte, ad altrettanti depositi del Servizio giardini. Così è stato ferito il «braccio verde» del Campidoglio che si occupa di manutenzione ordinaria di parchi e ville, oltre 40 milioni di metri quadrati di aree pubbliche, cui si aggiungono le cure da prestare agli oltre 800mila alberi. Una circostanza che al M5S fa subito sentire la puzza di bruciato. O di intimidazione. «E' molto strano perché i tre assalti sono arrivati proprio adesso che abbiamo fatto partire un nuovo bando per la manutenzione del verde pubblico e dell'attrezzatura per un totale di 9 milioni di euro», spiegano diversi consiglieri comunali pentastellati. La notizia è spuntata nelle chat dei portavoce ieri mattina e i ragionamenti di tutti hanno preso una strada ben precisa: è un messaggio politico contro la nostra azione amministrativa.

 

LE ZONE
Il blitz dei vandali, ammesso che siano solo tali, hanno avuto come bersagli Villa Paganini, Villa Carpegna e l'area municipale del VII. Tre zone distanti tra di loro che si trovano rispettivamente nel II, VII e XIII municipio. Nessuna di queste è videosorvegliata, al contrario di quella centrale di Porta Metronia.
Vista dal Campidoglio quella dell'altra notte è sembra quasi un'operazione disegnata a tavolino. Virginia Raggi ha definito l'assalto alle tre sedi del Servizio Giardini «un fatto inquietante». E la sindaca ha subito annunciato di aver sporto denuncia. «Carabinieri, polizia scientifica e polizia di Roma Capitale stanno già indagando su quanto accaduto», ha continuato la grillina su Facebook. Inoltre, la prima cittadina ha bollato come «vergognoso e premeditato» il gesto dell'altra notte.
L'assessore all'Ambiente Pinuccia Montanari ha fatto subito l'inventario dei danneggiamenti: «Sono stati riscontrati gravi danni ai suppellettili e ai mezzi operativi: un oltraggio al verde urbano e alla nostra città che non può e non deve passare inosservato».

IL SOSPETTO
Daniele Diaco, anche se non ne ha le prove, tenta di dare una lettura ai fatti che va verso una direzione chiara. Tanto che il presidente della commissione Ambiente spiega: «Noi vogliamo uscire gradualmente dalla logica degli appalti esterni. L'ultima richiesta di assunzione, tramite collocamento, di trenta giardinieri è stata proprio una delle mosse di questa amministrazione per uscire dalla logica di esternalizzazione dei servizi».
Il sospetto, per il momento sicuramente politico e forse anche investigativo, è che dietro agli assalti ai depositi ci sia chi prima aveva a che fare con la cura del verde pubblico, spesso e volentieri, soprattutto ai tempi di Mafia Capitale, affidata a un cartello di cooperative, sempre le stesse. Adesso con la gara europea da 9 milioni di euro non sarà più così. E questo potrebbe aver mosso i vandali l'altra notte.