Terzo colpo alle Poste, presi i banditi di Tivoli: due 50enni in fuga fermati nel quartiere romano di San Basilio

Le rapine sono avvenute nel giro di pochi giorni: sempre uguale il modus operandi

Terzo colpo alle Poste, presi i banditi di Tivoli: due 50enni in fuga fermati nel quartiere romano di San Basilio
di Elena Ceravolo e Marco De Risi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 25 Maggio 2023, 07:21 - Ultimo aggiornamento: 07:53

Tre colpi in quindici giorni molto simili, con il rapinatore che salta il bancone alla posta di Tivoli Terme e si fa consegnare i soldi. Ma con l'ultimo assalto di ieri, potrebbe essere arrivato il "game over" per due uomini, sospettati di essere i rapinatori seriali di via dei Fauni: dopo il raid, messo a segno intorno alle 11, nella rete dei poliziotti sono finiti due 50enni della zona, già noti alle forze dell'ordine.

IL FERMO

I due sono stati bloccati (con l'aiuto degli agenti del commissariato di Tivoli) dai colleghi romani di San Basilio.

Sotto la lente degli investigatori tre blitz fotocopia. Il primo quello del 10 maggio: pochi minuti dopo le 12 un uomo è entrato in azione con il volto coperto da mascherina e cappuccio della felpa calato in testa. Un balzo per trovarsi faccia a faccia con gli impiegati e per farsi consegnare con la sola forze delle minacce («Datemi i soldi, altrimenti faccio un macello») le banconote maneggiate al momento, visti i sistemi di sicurezza che svuotano automaticamente le casse per inviarli alla cassaforte. Poi la fuga a piedi, forse per raggiungere un complice che lo attendeva non lontano. Bottino: 900 euro. Replica il 18 maggio: sempre uno il bandito entrato nel pomeriggio come un normale cliente e poi staccatosi dalla fila per un blitz molto simile nelle modalità all'altro.

Roma, rapina choc ai danni di una coppia di anziani: i due legati in casa, poi il furto di oro e contanti per 20.000 euro

LE INDAGINI

Stavolta, però, pare impugnasse un coltello: è riuscito a portare via duemila euro. E anche ieri sarebbe spuntata una lama durante l'assalto fotocopia, il terzo in quindici giorni. Subito dopo la prima rapina sono partite le indagini, al setaccio le immagini del sistema di videosorveglianza dell'ufficio postale che hanno immortalato tutte le fasi dei colpi. Controllati anche gli occhi elettronici nelle vie vicine all'ufficio postale. Un'analisi del tragitto fatto dal bandito mirata a verificare l'eventuale presenza di un complice: secondo le testimonianze, infatti, il rapinatore scappava a piedi ma ciò non faceva escludere che ci potesse essere qualcuno ad attenderlo.

Vanno in pizzeria e al rientro trovano l'abitazione svaligiata: via oro e contanti alle porte di Roma

I COLLEGAMENTI

Intanto non si escludono connessioni (al momento ancora da verificare) con i colpi della "banda delle parrucche" che nel mese di maggio ha colpito più volte a Roma e provincia: negli uffici postali di Ciampino e dell'Appio Latino (con bottini da 40 mila e 200 mila euro), oltre che in alcuni negozi. Ad agire due persone, una con parrucca e baffi, l'altro con cappuccio calato sul volto. In questi casi, sotto la minaccia della pistola, hanno ripulito casse e casseforti. I presenti costretti a gettarsi sul pavimento, faccia in giù e non prima di avere svuotato le tasche dai cellulari e averli lasciati scivolare via. Un altro colpo risale al 3 febbraio: all'ufficio postale di Setteville di Guidonia, non lontano da via dei Fauni, due rapinatori sono scappati con quasi 150 mila euro. Hanno agito quando sono arrivati i soldi nella giornata di pagamento delle pensioni. Uno ha spianato la pistola, mentre l'altro si è fatto consegnare i soldi.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA