Roma, il parco giochi è dei barboni: e le famiglie fuggono via

Roma, il parco giochi è dei barboni: e le famiglie fuggono via
di Raffaella Troili
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Sabato 12 Novembre 2016, 12:22 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 20:42


Si chiama il parco della metropolitana, nemmeno il tempo di dargli il nome, i cittadini l'hanno visto aprire e chiudere. Anzi sigillare perché «poco sicuro». Nessuno ha il coraggio di entrare nell'area giochi alle spalle della stazione Arco di Travertino inaugurata tre anni fa dall'allora sindaco Marino, i primi di novembre. Se il parcheggio interno da 1000 posti è perennemente vuoto, la struttura, un enorme e suggestivo chalet anch'esso chiuso e in procinto di cadere a pezzi (doveva ospitare la Asl o la biblioteca), la cosa che più colpisce è quel parco diventato di proprietà di barboni e sbandati. I tre ingressi sono stati velocemente chiusi, ma uno laterale è stato forzato. Sul piazzale di un piccolo parcheggio, è possibile accedere al parco terra di nessuno, dove tutti i giochi dei bimbi sono circondati da bottiglie di birra, che fa un po' il paio al mausoleo di Arco di Travertino, quell'enorme cattedrale nel deserto i cui lavori iniziati nel 2006 sono costati 33 milioni di euro. «Ma che scherziamo, le famiglie hanno paura, non ci vanno, in quel parco. E' sempre vuoto, o meglio è pieno di sbandati, sporco, è diventato un dormitorio - racconta Paola, una signora del quartiere - peccato, perché nel quartiere non ci sono più aree per bambini».

DEPREDATO
Il parco venne chiuso dopo esser stato completamente depredato: panchine di metallo, tombini, cavi di rame. Ora gli sportelli dove c'era la corrente sono usati come armadi, ci sono pentole, sdraio, buste, coperte. Non è più il parco del quartiere e nemmeno della metropolitana. Solo un rifugio per disperati. «E' diventato presto un bivacco, che peccato - dice Luca Massenzio Painter - pieno di bottiglie di birra e di plastica buttate ovunque. È aperto solo dalla parte di via Anzio. Su Arco di Travertino il cancello è addirittura piombato. Io ci abito vicino e come molti avrei piacere di andarci». I residenti ci hanno provato all'inizio, «ora siamo avvelenati, è inagibile: l'abbiamo pulito pure noi, ma non è più possibile, ormai è troppo degradato, pieno di zingari e gente che dorme. La mancanza di nessun tipo di controllo e manutenzione ne hanno fatto un luogo pericoloso». Anche i padroni dei cani hanno realizzato ogni due settimane diversi retake poi si sono arresi.

SIGILLI
Nel frattempo anche il parcheggio di scambio dell'Arco di Travertino è diventato un dormitorio, con tanto di materassi. Mentre in via Rocca di Papa, dall'altra parte della strada, resta sigillato un altro parco con annesse area giochi e area cani che tanto piaceva. Era un punto verde qualità in concessione ai privati, in cambio della costruzione di una piscina comunale (c'è solo lo scheletro). Il gestore non ricevendo più fondi dal Comune per 2 anni e mezzo è stato costretto a serrare gli ingressi. «Era bellissimo» si rammaricano i residenti. Il presidente del VII Municipio Monica Lozzi ha incontrato con i cittadini. «Ho saputo che il parco della metro era chiuso, so che entrano da dietro, e chiesto al Servizi giardini il motivo, è di sua competenza». Quanto al punto verde qualità Lozzi è ottimista: «Erano terreni privati, il Dipartimento Ambiente mi dice che gli espropri sono in corso, stanno aspettando l'ok per iniziare lavori e collaudi, l'area verde cercheremo di riaprirla. Sul manufatto della stazione ancora chiuso abbiamo deciso di dare priorità alla Asl Rm2, se non sarà fattibile ospiterà altri servizi pubblici». Ma il tempo passa è iniziano a esserci i primi crolli e le prime transenne. Poco lontano Villa Lazzaroni è irriconoscibile. «Lo so - ancora Lozzi - tutta colpa dello stop agli appalti del Servizio giardini dopo Mafia capitale. Abbiamo tamponato con fondi nostri, ma specie per le ville storiche mi auguro ripartano al più presto gli appalti. Alcuni sono in fase di assegnazione».
 

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