Roma, dal centro alla periferia, parchi giochi nel degrado: il comune ne chiuderà 60

Roma, dal centro alla periferia, parchi giochi nel degrado: il comune ne chiuderà 60
di Raffaella Troili
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Domenica 6 Novembre 2016, 09:20 - Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 11:23

La città dei parchi gioco senza altalene, dove le cartacce fioriscono nell'erba, le recinzioni sono forzate, le panchine rotte, gli scivoli mozzi, sbarrati perché mancano i pezzi. Quei luoghi che dovrebbero mettere allegria, esser particolarmente curati, sono abbandonati, ricovero di sbandati, un senso di desolazione spinge a stare alla larga dai tanti spazi verdi sotto casa. E' vero che i bambini si accontentano di niente, un albero, un masso e il gioco è fatto. Ma approffittarsi del loro entusiasmo naturale per lasciare che tutto marcisca è una prepotenza da adulti. Ne spariranno 60 ha annunciato il Campidoglio, per «degrado e manutenzione troppo costosa», quel che è rimasto sarà abbattuto. A girare per la città, lo scenario è apocalittico. Una sequela di torrette gialle rosse e verdi rattoppate e piene di scritte, percorsi in legno, bilici e saliscendi, a un passo dal crollo.

CIRCONDATO DA IMMONDIZIA
Dal centro all'estrema periferia. Recinzione rotta, come pure l'altalena nel parchetto Ferratella, viale Cesare Pavese angolo viale Oceano Atlantico, sta messo molto peggio il giardino Armando Spatafora in via Salisburgo: recinzione rotta anche qui, rifiuti ovunque, panchine distrutte, scheletri di altalene. Dondolarsi non si può, il gioco più attuale è la gimkana tra buste, cartacce, immondizia. «Prima dell'estate abbiamo raccolto 10 euro ciascuno nel quartiere - racconta una signora - per pagare una ditta che lo ripulisse a spese nostre. Ma vedo che è sempre una latrina».
Come pure in via Tommaso Marinetti incrocio con via Joyce a Fonte Ostiense versa nel più completo abbandono l'area verde che dà sulla strada. Erba alta, incolta, altalene senza catene, massi pericolosi posti alla base dei giochi.

GENITORI AGGIUSTA TUTTO
A San Lorenzo, nel parco di Villa Mercede: uno scivolo rotto in un parco giochi, che sarà mai? Anche le mamme hanno smesso di lamentarsi, una volta realizzato che era una battaglia persa, che è così ovunque, che ognuno ha il suo parchetto abbandonato sotto casa. «E per accedervi c'è solo una lunga strada, le scale sono chiuse da transenne da 4 anni, nessun guardiaparco si prende la responsabilità di aprirle». Nell'altro di parco, quello dei Caduti la rete verde del campetto di calcio è divelta e pericolosa, i giochi non hanno gradini, l'altalena è staccata, manca l'aggancio e qualche genitore l'ha accroccata alla bell'e meglio con lo spago. Cade a pezzi il parco giochi dentro piazza Re di Roma, uno di quelli di cui il Comune ha decretato la fine. Era un gioiello ora è spettrale, quello all'interno di Villa Lazzaroni, «da quando è cambiata ditta di pulizie è caduto in disgrazia». Piena di buche, rattoppata, abbandonata l'area giochi nel parco della Caffarella. Molti sono chiusi con i lucchetti, come ad Arco di Travertino, il Comune non ha rinnovato le convenzioni con le ditte che se ne occupavano.

BAMBINI SUL VOMITO
Nel parco di Villa Gordiani le tre aree giochi sono andate tutte in malora, depredate, danneggiate, mai sostituite. Nel vicino parco delle Energie, in via Prenestina, chiuso un occhio davanti a bestemmie e disegni osceni, tappato il naso davanti a odori vari, superate erbacce e rifiuti ancora resistono ponti tibetani e scivoli. Qualche domenica fa una coppia ha portato i suoi figli lì: «Erano entusiasti - dice Licia Barreca - mio figlio di 4 anni si è arrampicato sullo scivolo e su cosa ha posato tutte e due le sue belle scarpine? Su un kg di vomito fetido di alcool che qualcuno aveva scaricato nottetempo proprio lì, in cima alla casetta dove i bambini dovrebbero avere il diritto di giocare. A parte il fatto che, scivolandoci letteralmente sopra, sarebbe potuto cadere da un'altezza di circa 1,70 metri. Sì la nostra città è precipitata in una voragine di degrado».
Raffaella Troili
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