Mafia capitale, Marino: «Non mi dimetto, con me il piano dei criminali è fallito»

Mafia capitale, Marino: «Non mi dimetto, con me il piano dei criminali è fallito»
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Domenica 7 Giugno 2015, 16:26 - Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 08:04

«Con la mia chiamata della Guardia di finanza (per verifiche in Campidoglio dopo l'insediamento, ndr) e l'azione di Pignatone l'ambizioso piano di questi criminali è miseramente fallito». Lo ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino a margine dell'incontro con l'ex presidente del Brasile Lula in Campidoglio rispondendo a chi gli chiedeva se non fosse il caso di fare un passo indietro dopo la seconda ondata di arresti per l'inchiesta Mafia Capitale.

«Io ho cacciato i cattivi quindi se dovessi fare un passo indietro farei quello che chiede la mafia», ha aggiunto Marino. «Non sono esperto di giurisprudenza ma l'inchiesta del procuratore Pignatone ha confermato che con la nostra giunta c'è stata una totale discontinuità mentre con Alemanno le attività della mafia si erano infiltrate anche ai vertici più alti dell'amministrazione».

Ha detto ancora Marino spiegando che «anche le parole dei criminali nelle intercettazioni, che ho letto con dispiacere, dimostrano come quella criminalità organizzata temesse me e la mia giunta».

«Io non mi preoccupo di queste cose. Come un chirurgo in sala operatoria mi preoccupo di far bene ogni giorno il mio lavoro», ha poi detto il sindaco risponde a chi gli chiede se, in caso di scioglimento del Comune per mafia, intendesse ricandidarsi a primo cittadino della Capitale. «Noi non stiamo in un processo - ha aggiunto - Questa scelta non spetta a me» ad ogni modo «spero che i colpevoli vengano condannati, messi al gabbio e le chiavi buttate.

Spero in condanne severe».

«Stiamo facendo una pulizia che forse andava fatta in passato. Io ho un'intelligenza media - dice ancora - O tutti gli amministratori del passato hanno un quoziente talmente basso oppure è curioso che dal 1963 al 2013 nessuno si sia accorto che la gestione dello smaltimento dei rifiuti era nelle mani di un monopolista privato. Che negli ultimi 35 anni i varchi alla spiaggia di Ostia erano chiusi e che negli ultimi 20 c'erano degli immobili dati al clan Spada. Io non sono più intelligente degli altri, ho solo studiato le carte, chiamato la Guardia di Finanza e sono andato dal procuratore».