Mafia Capitale, finti corsi di formazione: così Odevaine incassava le mazzette

Mafia Capitale, finti corsi di formazione: così Odevaine incassava le mazzette
di Valentina Errante
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Domenica 7 Giugno 2015, 12:21 - Ultimo aggiornamento: 12:22
​Corsi di formazione e mediazione culturale inesistenti fatturati dalla Fondazione Integra/Azione di Luca Odevaine, o servizi formalmente svolti da ”Abitus” e ”Il Percorso”, le società che facevano capo al componente del Tavolo di coordinamento per l’immigrazione istituito presso il Viminale, spesso, ma solo ufficialmente, interessate direttamente agli appalti. Nell’informativa del Ros dei carabinieri vengono ricostruiti tutti i passaggi di denaro, a conferma delle centinaia di intercettazioni in cui Odevaine, accusato di corruzione aggravata dal favoreggiamento a un’organizzazione mafiosa, parlava con il suo commercialista di fiducia e studiava il modo per ”ripulire” i soldi. Ma i militari stanno ancora lavorando su Integra/azione, così come è avvenuto per le altre Fondazioni di questa inchiesta, Nuova Italia, riconducibile a Gianni Alemanno e Franco Panzironi, e l’altra, ancora più prestigiosa: Alcide de Gasperi, pace e cooperazione nel mondo, attraverso la quale, secondo il procuratore aggiunto Michele Prestipino e i pm Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Luca Tescaroli, il clan Carminati pagava le mazzette all’ex ad Ama. Due giorni fa Micaela Polselli, dipendente di Integra/Azione è stato perquisita. Che le fondazioni servissero avessero questa funzione, Panzironi lo ha chiarito ai pm nel corso di un interrogatorio.

I CONTI

I soldi vanno e vengono. Secondo la ricostruzione del Ros dei carabinieri, che ha seguito il flusso del denaro uscito dai conti delle coop di Buzzi e de ”La Cascina”, che si aggiudicavano i servizi per la gestione dell’emergenza immigrazione, le mazzette venivano fatturate da ”Abitus” e ”Il Percorso” per prestazioni mai svolte, ma finivano anche alla Fondazione per corsi di formazione o di mediazione culturale inesistenti. Poi da una società passavano all’altra fino ad approdare alla Fondazione Integra/Azione, passaggi continui che hanno reso ancora più difficile le continue movimentazioni. E alla fine il percorso si conclude su conti esteri: Svizzera e Sudamerica. A gestire conti e a fare da suggeritore il commercialista Stefano Bravo, anche lui arrestato giovedì scorso.



1000 EURO AL GIORNO

Il 6 ottobre 2014 Odevaine parla con il suo collaboratore e Gerardo Addeo: «Oggi m'hanno dato quindicimila 15mila euro e appunto il problema è che noi come riusciamo a...cioè possiamo fa passa i soldi solo su Abitus, no nel senso che in Fondazione come mettiamo i soldi non ce ne abbiamo». E in un’altra occasione, con Bravo: «Allora noi abbiamo fatto un accordo con questi della 29 Giugno no? Io gli ho fatto vince la gara per il Cara Castelnuovo di Porto, il Cara di Roma che però son 600 posti, solo che alla fine ci siamo fatti un po’ di conti, di calcoli no, che loro m'hanno detto ”perché loro hanno partecipato come Consorzio, sono due cooperative e però noi facciamo con...Il Percorso facciamo parte del Consorzio, però intanto con il 70% vuol dire, appunto, per sei mesi accollarsi costi...allora con loro abbiamo fatto un altro tipo di accordo, su tutto il...perché io poi gli ho dato, gli ho fatti avere altri centri, in Sicilia...in provincia di Roma e quant'altro, quindi su tutto quella parte là ci mettiamo d'accordo, più o meno, stiamo concordando una cifra tipo 1 euro a persona, dovrebbero essere grosso modo un migliaio di persone, insomma 1000 euro al giorno quindi 30.000 euro al mese che entrano». E Bravo: «Senza fa niente». Odevaine rispondeva: «Senza fa niente, senza fa niente grazie appunto al mio lavoro».



LE FONDAZIONI

Quando a Panzironi è stato chiesto da dove fossero arrivati quei 265 mila euro regolarmente registrati e versati dalle coop di Buzzi alla fondazione Nuova Italia, presieduta da Alemanno che vedeva l’ex ad Ama segretario, l’ex manager rispondeva: «Buzzi pagava come tutti gli imprenditori romani, .pagano sia a destra che a sinistra, probabilmente è una questione di relazioni. Dopo la caduta dei partiti sono nate le fondazioni che sono dei centri di aggregazione socio-culturali».

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