Per spaventare ulteriormente i genitori dei ragazzi e per convincerli ad onorare un debito, i sequestratori avevano contattato direttamente la loro madre minacciando: «Se entro 20 minuti non venite giù li brucio, gli meno, te lo giuro sui miei nipoti». I fratelli furono liberati dopo qualche ora in seguito ad alcune garanzie fornite dai parenti del pusher. I due sequestratori, fratellastri ora raggiunti dall'ordinanza sul sequestro, erano già stati arrestati nell'ambito di una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma perché ritenuti promotori e organizzatori di un gruppo criminale dedito allo spaccio degli stupefacenti e alla commissione di azioni violente per affermare la loro supremazia sul territorio e si trovavano ancora in carcere. Nel corso dell'operazione è stato arrestato anche lo zio dei fratelli sequestrati per aver illecitamente detenuto una pistola calibro 7.65 con la quale aveva intenzione di vendicarsi per quanto fatto ai nipoti. Anche lui era stato arrestato in passato dai Carabinieri ed era attualmente agli arresti domiciliari.
Spacciavano invece «su ordinazione» e «a domicilio» i 14 arrestati appartenenti a tre diverse bande criminali arrestati oggi sempre dai carabinieri nell'ambito di un'operazione antidroga nelle periferie romane di Tor Sapienza, La Rustica e Ponte di Nona.
Nove gli arresti, di cui due in carcere e 7 ai domiciliari, e cinque le misure di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L'indagine dei carabinieri della compagnia Montesacro trae spunto dall'arresto di tre persone responsabili di usura ed estorsione nei confronti di un dipendente di un'impresa di servizi. Gli investigatori sono risaliti all'autore di un accoltellamento avvenuto nel 2015 a Ponte di Nona. Il 15 ottobre la vittima, all'epoca dei fatti agli arresti domiciliari, fu ferito nella sua abitazione per motivi presumibilmente legati allo spaccio di stupefacenti.
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