Appio, truffavano ai bancomat degli anziani. Sgominata una banda dalla polizia

Appio, truffavano ai bancomat degli anziani. Sgominata una banda dalla polizia
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Sabato 8 Marzo 2014, 15:20 - Ultimo aggiornamento: 17:39
Le vittime erano scelte soprattutto tra gli anziani con un bancomat residenti del centro prosciugando i loro conti per una somma complessiva pari a 150.000 euro.



Ecco la truffa per cui sono stati fermati sei uomini, quattro romeni e due italiani, fra i 26 e i 56 anni, dal commissariato di Polizia Appio-Nuovo diretto dal vicequestore aggiunto Alfredo Luzi. È lui a spiegare i particolari dell'operazione in conferenza stampa: «Si tratta di un'organizzazione composta da romeni, con ramificazioni in tutto il Centro-Nord, ma particolarmente a Roma e nell'hinterland capitolino, dove risiedono i suoi membri, molti di più di quelli fermati.



Ogni componente romeno, che ha precedenti specifici, ha coinvolto infatti altri connazionali». Le indagini, precisa, «sono partite dal commissariato Appio-Nuovo il 22 febbraio, in tre settimane abbiamo ricevuto denunce per 150.000 euro da parte di 8 anziani truffati nella Capitale, e di due a Firenze e Torino». Ecco il modus operandi, ricostruito anche grazie alle telecamere degli Istituti di credito: «Agiscono in gruppetti di tre-quattro - spiega - preferibilmente il venerdì, sfruttando la chiusura delle banche sabato e domenica, che ritarda a lunedì l'eventuale avviso di truffa ai clienti. I complici si posizionano all'entrata dell'area bancomat in modo da non far entrare altre persone: poi mentre uno distrae la vittima prescelta, l'altro sostituisce velocemente il bancomat dopo aver carpito il codice pin.



Molto spesso, uscita la vittima dall'istituto di credito, il complice entra e preleva l'intero importo, depositandolo su un conto fittizio». È qui che entrano in gioco gli italiani: «Si tratta di teste di legno - precisa Luzi - tossicodipendenti e in condizioni d'indigenza, contattati in strutture come la Caritas o i Sert, che in cambio di un compenso una tantum di 100-200 euro, forniscono il loro nominativo per l'apertura del conto, dando direttamente bancomat, Otp e Pin all'organizzazione, che effettua il deposito. Sono loro, impauriti dalle conseguenze penali delle loro azioni, che ci stanno aiutando a capire come avvenivano gli scambi di apertura di credito».



A facilitare l'operato dei truffatori il loro look rassicurante: «Vestivano capi di marca e si spostavano in auto di lusso, generalmente macchine a noleggio pagate con carte di credito rubate o in contanti». Proprio queste vetture, però, li hanno traditi: «Da una macchina lasciata accesa dai soggetti, scappati dopo essersi accorti della presenza degli operatori di Polizia, abbiamo ricostruito la filiera del noleggio, acquisendo dati in merito». Le indagini infatti proseguono: «Siamo in appostamento per cercare di catturare uno dei capofila dell'organizzazione», conclude Luzi.
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