Roma, crolla ramo alla fermata del bus: ferita una donna

Roma, crolla ramo alla fermata del bus: ferita una donna
di Laura Bogliolo
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Sabato 3 Marzo 2018, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 07:45

Soltanto una delle gare europee, pensate tra l'altro nel 2015, è attiva: assicura il monitoraggio di 82 mila alberi ad alto fusto su un totale di 330 mila. Fermi i bandi da 9 milioni di euro per la manutenzione del verde orizzontale (prati) e verticale (alberi). «Sono ancora in corso» facevano sapere ieri dal Campidoglio. Risultato: i 44 milioni di metri quadri di verde continuano a essere gestiti in emergenza, tra un rattoppo e l'altro sulla paludosa strada della burocrazia e dell'inefficienza. Se poi cade anche la neve il disastro è assicurato, considerando che c'è da mettere in sicurezza anche le scuole. Ecco perché le strade di Roma continuano a essere macchiate dal verde scomposto di alberi precipitati e non raccolti dal giorno della nevicata, potati ancora prima e mai portati via. Ecco perché ieri sono cadute decine di alberature: una donna ferita da un arbusto in via Einaudi (piazza della Repubblica) mentre aspettava il bus è stata trasportata al Policlinico Umberto I in codice giallo. Oltre venti i feriti lo scorso anno.

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LE CAUSE DELLO STALLO
Verde che precipita e distrugge auto e scooter in via Fogliano (quartiere Trieste), viale Libia, viale Tirreno, piazza Scotti a Monteverde. Gli elenchi, è vero, sono noiosi, ma gli sbadigli finiscono quando si pensa che dietro a vie e numeri ci sono tragedie evitate, danni e tanto traffico. Come accaduto verso le 18 in via Ardeatina e via Appia Nuova, inondate dal verde precipitato sull'asfalto. Lungaggini burocratiche, dicevamo, ma anche inesperienza dei tecnici comunali (non sono abituati, prima c'era l'affidamento diretto) fanno sì che i bandi per potare e curare il verde siano ancora fermi. I giardinieri di Roma, dopotutto, sono sempre e solo poco più di 200, le ville storiche vengono affidate a volontari.
Riflessione lapalissiana: parallelamente all'opera di monitoraggio degli alberi più pericolosi, dovrebbe mettersi in moto anche la macchina della manutenzione. Ma non è così: fermi i bandi, ferma la città e non solo metaforicamente. Impossibile muoversi, camminare, in via Pietro Giannone, in Prati, dove il marciapiede è invaso da alberi caduti lunedì sotto il peso della neve. I bambini della scuola elementare di via Romolo Balzani (Casilina) sono costretti a saltellare sopra un cumulo di rami. «È assurdo, dovrebbero portarli via» diceva ieri Alessandro Moriconi, storico residente.

I RISCHI
In via Gaudenti spaventa solo a guardarlo il pioppo venuto giù e non rimosso. «Molti alberi dovevano essere potati mesi fa» dice Gabriella Masella, del comitato Colli Aniene Bene Comune. «L'albero caduto in via Gradi lo abbiamo portato via noi con il contributo economico dei residenti, altri sono in bilico» racconta Carla Canale, presidente del comitato Vigna Murata. Su via Appia Nuova, via Tuscolana, via Tiburtina, viale dei Romanisti i resti delle potature fatte anche molti giorni fa sono ormai diventati parte dell'arredo urbano. «Nel III Municipio è strage di alberi, ne è caduto un altro in via Cimone, strage anche al parco Simon Bolivar» spiega con rabbia Manuel Bartolomeo, del comitato di quartiere Talenti ed ex consigliere. «I primi interventi hanno riguardato la riduzione del rischio di alberi e rami pericolanti - fanno sapere dall'assessorato all'Ambiente - si sta ora procedendo alla rimozione dei rami a terra, Ama ha messo a disposizione mezzi». Ma sembra proprio che i rischi non siano stati ridotti visti gli alberi caduti ieri.
 

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